Il Governo deve decidere con la società di gestione dell’Autostrada dei Parchi che collega l’Abruzzo al Lazio una revoca di ogni aumento dei pedaggi autostradali per il 2018.
Negli ultimi 15 anni i pedaggi delle A24 e A25 sono aumentati di oltre il 200%.
E’ un fatto intollerabile a fronte di una inflazione annua di poco superiore mediamente all’1%.
Nel 2017 l’inflazione in Italia è stata dell’1,3% e dunque non è giustificabile un aumento esorbitante (di dieci volte rispetto all’inflazione) come quello accordato alla società di gestione delle autostrade che collegano Abruzzo e Lazio.
Sono in corso assemblee di sindaci e utenti sia nel versante laziale che in quello abruzzese (stasera a Carsoli) e domani è prevista una manifestazione nel versante laziale.
La protesta sta dilagando.
Bene sta facendo ad opporsi la Giunta regionale del Lazio e altrettanta determinazione ci aspettiamo da quella abruzzese.
Dopo l’epifania è previsto un incontro col Ministro Delrio per bloccare questi aumenti ingiustificati.
Un anno fa le organizzazioni dell’autotrasporto della CNA e dei consumatori hanno denunciato che le autostrade A24 e A25 non hanno rilevatori di nebbia e di ghiaccio, hanno una percentuale bassa di stalli per i veicoli pesanti, un numero insufficiente di stazioni di servizio (addirittura nessuna da Chieti a Magliano dei Marsi per oltre 100 km), standard bassi per la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente. La messa in sicurezza antisismica (il cui confine con la manutenzione ordinaria e straordinaria, a carico del Gestore, é molto stretto) dell’autostrada laziale e abruzzese è a totale carico dello Stato e sono stati stanziate ingenti risorse per centinaia di milioni di euro.
L’autostrada è un’Infrastruttura fondamentale per l’economia abruzzese e laziale e questi aumenti rischiano di essere un’ulteriore mazzata per il settore dell’autotrasporto, per i lavoratori pendolari e, in generale, per i consumatori.
Per questo devono essere revocati. E subito.