Meteo. Le oscillazioni delle onde di Rossby alle quali sono annesse le onde di Bjerkness iniziano a subire importanti scossoni e anche in maniera anticipata nel contesto italico ove giovano relazioni di cause-effetto con la NAO negativa (Northern Atlantic Oscillation) e seppur marginali con La Niña negativa (ENSO ossia oscillazione del Pacifico sud-orientale in raffreddamento evidente dalle carte delle SSTA e solo con marginali cambiamenti anche tra le latitudini dell’Atlantico e non solo del Pacifico rispetto ai tempi precedenti e al normale andamento meteo-climatico quinquennale del medesimo) verso le nostre medio-alte e medie latitudini con l’avvicinarsi dell’Equinozio d’Autunno e il periodo autunnale meteorologico in entrata esattamente di consueto negli anni trascorsi il primo Settembre 2022. L’Anticiclone delle Azzorre minormente esteso di latitudine e con la pancia rivolta verso nord sta allentando la sua prese e l’Europa centro-occidentale nonché i Balcani e in particolare il Mediterraneo su cui vi è la nostra penisola italiana. La conclusione del mese di Agosto sarà dunque caratterizzata dalla spiccata variabilità del tempo che si acuirà all’inizio della settimana entrante, ossia dopo questo fine settimana. Si tratta del flusso zonale atlantico che le accompagna e per ora le correnti d’aria umida in quota di origine atlantica, specie dall’osservazione del satellite meteorologico e non solo dei modelli fisico-matematici che vanno interpretati perché non vedono né montagne né qualsiasi altra forma ortografica, geografica e quindi idrografica e vanno arricchiti sempre più di datità del reale e dell’esperienza anche nel confrontarli, solo al momento della disposizione della direzione di provenienza di talune correnti d’aria da ovest verso est in quota resta nell’ombra ossia nel tempo soleggiato fino a quando il regime favonio tra Alpi e pianura non si smorzerà a seconda della rotazione di queste ultime e delle depressioni meteorologiche che verrebbero a predisporsi tali. Già a partire dalle prossime ore e nel fine settimana, le condizioni meteorologiche saranno travolte da masse d’aria di natura instabile che si sposteranno in seno alla deviazione subìta dal flusso zonale atlantica e successivamente si arricceranno intorno a delle aree di bassa pressione così denominate gocce fredde di inizio e di fine stagione che scorreranno scendendo dal Nord Italia verso il Centro Italia aprendosi a diga di nubi cumulonembi in formazione su tutto il Nord e il Centro-Sud Italia, in particolare sul contesto appenninico. Nella giornata di sabato si tratterà di manifestazioni a carattere temporalesco che interesseranno anche le ore notturne, dopo i rasserenamenti della giornata di domenica nuovamente gli impulsi freschi e instabili diretti da una goccia fredda in quota faranno sì che i temporali di calore verranno di nuovo ad originarsi al ridosso dei rilievi alpini e appenninici, interessando anche l’area della Pianura Padana e dunque anche del Nord Italia. Non si tratterà senz’altro di strascichi del nostro recente passato estivo poiché i primi mesi alcune regioni d’Italia sono state colpite dalla siccità mentre altre solo parzialmente, nonostante ciò fondamentali manifestazioni localmente più intense e frequenti rispetto al passato perché potrebbero assumere anche carattere temporalesco oltre ad essere rovesci di pioggia accompagnati da forti raffiche di vento discensionali o di downburst. I temporali si acutizzeranno facendo sì che venga ripristinata una colonnina di mercurio riguardante temperature minime piuttosto basse o piuttosto fresche rispetto alle temperature massime del corso delle ore pomeridiane del giorno che verranno interrotte da questi forti temporali di calore poiché tendono a generarsi nelle ore più calde del giorno, lasciando spazio ai rasserenamenti e facendo sì che il mattino come più volte ripetuto rimanga sempre stabile e soleggiato, dunque è cosa buona e giusta sotto consiglio di esperti e appassionati non incamminarsi né in Inverno né in Estate come anche nelle altre stagioni, non incamminarsi per un sentiero in montagna o anche fare il bagno nel mare quando è previsto maltempo anche se riguardante solamente parte della giornata; prestare la massima attenzione. In effetti, i rovesci o temporali potrebbero assumere anche forte intensità sulle regioni settentrionali e centrali e in particolare sui settori italici di nord-est e adriatici e di nuovo, non solo sul contesto montuoso, ma anche per quanto concerne la Pianura Padana durante questa giornata di domenica fin lungo le coste e proprio dal fatto che il vortice di bassa pressione come più volte affermeremo si nutre tramite le correnti ascensionali interne ed esterne alle nubi che compongono la perturbazione anche del loco dell’aria caldo-umida che pullula sulle acque del mare anche quest’anno e con maggiore intensità rispetto agli altri anni tipiche delle acque superficiali del mare e dei suoi bacini più calde della media stagionali e aventi caratteristiche tropicali. Le condizioni meteorologiche come vi dicevo saranno variabili anche nelle giornate di lunedì e martedì e soltanto la mattinata resterà parzialmente stabile e soleggiata, solo al primo mattino. Al ridosso delle montagne non faranno altro che risorgere nubi cumuliformi attraverso una cumulogenesi sulle cime delle montagne, perciò ci sarebbe la maggiore probabilità che i fulmini cadano nube-terra sui pendii e sulle cime delle stesse montagne, manifestando anche tra più celle convettive tendenza a prevaricare anche tra fulminazioni e tuoni tra nube-nube. Per tali cause-effetto insieme ad una serie di moltitudine di fattori che le termiche dei temporali di calore e orografici percorrano maggiormente il contesto montuoso, seppur differentemente in questa giornata di domenica e mercoledì della settimana in corso in virtù di tutto l’arco della giornata, verranno interessati più frequentemente dall’attività elettrica o dalle fulminazioni anche il fondovalle. Le raffiche di vento scaturiranno dalle correnti discensionali dei temporali spesso rappresentanti raffiche di vento sotto le sembianze di folate sporadiche e piuttosto intense, là dove saranno meno momentanee prima che sopraggiungano talune i temporali di calore sia in montagna che nelle aree di pianura potrebbero essere più stabili, saranno successivamente e tendenti a transitare e a spostarsi fino alle aree limitrofe, la trottola di aria fresca in quota o goccia fredda chiusa in cut-off e nonostante il distacco dalla sua circolazione originaria, in privazione della quale alimentazione specifica si nutrirà del convoglio di masse d’aria in rotazione antioraria e provenienti dalle aree subtropicali che si impregneranno d’aria umida una volta aver sorvolato il bacino del Mediterraneo. Esse a loro volta incentiveranno l’ascesa delle termiche e i moti verticali convettivi ascendenti e discendenti delle celle temporalesche che si origineranno a grappolo su tutto l’arco alpino e sulla dorsale appenninica centro-settentrionale, centrale e meridionale. La stessa contiguità di eventi meteorologici temporaleschi di calore interesseranno il nostro entroterra abruzzese fino a sfondare verso l’area collinare e localmente sotto forma di nuvolosità in aumento e maggiore variabilità anche del vento su quella costiera. Ci sarà la probabilità che anche le aree perturbate in formazione in area marittima possano transitare sul contesto interno italico del Centro e del Sud Italia andando ad estendere l’attività temporalesca e piovosa fino al contesto notturno. Nelle aree di pianura, indipendentemente dalla velocità di formazione, la frequenza degli eventi sarà maggiormente intensa e questo lo si nota nei confronti del passato e del tempo trascorso. Le correnti ascensionali e discensionali interne essendo molto vivaci e violente potrebbero localmente aumentare il rischio di grandinate anche di dimensioni piuttosto notevoli visto sia il calore latente di condensazione che il ristagno d’aria caldo-umida maggiore nei bassi strati nelle aree di pianura che la spinta ascensionale fino a quote elevatissime dell’atmosfera (Overshooting Top), ossia sino a sfondare nella medio-alta Troposfera, senza di essa comunque nel loro sali e scendi si comportano con lo stesso andamento e ne intraprendono la traiettoria. Le precipitazioni a differenza delle virghe potrebbero risultare localmente tali anche per la nostra regione Abruzzo in una determinata area geografica, ossia di elevata intensità, differentemente per le aree soggette a zone ad eventi molto più deboli, moderati o meno intensi, da non escludere il meridione italico per le giornate di domenica e lunedì in maniera comunque meno accentuata, ma inserita in un contesto spiccatamente variabile. Un’altra perturbazione in discesa dal Nord Atlantico e più propriamente e precisamente dalla Gran Bretagna, essa stessa più organizzata delle precedenti e susseguita dai venti di Maestrale dal Golfo del Leone potrebbe coinvolgere con le sue grinfie di maltempo dalle caratteristiche affini all’inizio della stagione autunnale, dunque piovose, più fresche e instabili. In effetti, non solo a causa del placarsi dei venti o delle correnti d’aria settentrionali al transito di tali perturbazioni, torneranno protagoniste mediante anche l’irraggiamento notturno, le escursioni termiche che, come di consueto e conseguenzialmente esplicabili, concernono la differenza tra le temperature massime comunque inizialmente più calde grazie al riscaldamento mattutino e diurno indotto dall’insolazione e rilasciato dalla maggiore capacità termica del suolo da parte dello scattering atmosferico, dunque le temperature minime rimangono più basse sia in relazione alle ore di luce in diminuzione ed equivalenza tra il giorno e la notte con l’avvento dell’Equinozio d’Autunno o a livello astronomico (quest’anno entrerà il 23 Settembre 2022 alle ore 3.03 UTC), diversamente se, quale ad esempio nel mese di Novembre, il calore dovesse diminuire notevolmente irraggiando tempestosamente, la diminuzione del punto di condensazione e le gocce più piccole anziché più grandi attraverso nubi nembostrati più bassi e in un contesto perturbato in assenza di escursione termica, quella che diminuisce in base al contesto e alla circostanza in prossimità delle coste marittime perché il mare si raffredda meno velocemente rispetto alla terraferma. Dunque anche le masse d’aria oltre ad un più incisivo raffreddamento anche dei pendii delle montagne in aumento nei mesi autunnali e inverni e il ripristino delle nebbie nelle valli e nella nostra conca del Fucino in assenza di brezza anche nella Valle Roveto, faranno sì in assenza di correnti d’aria salienti e più intense, soprattutto in privazione anche della bava di vento, gioveranno un ruolo fondamentale per adesso e in questo contesto in grado di rendere la colonnina di mercurio pomeridiana, serale e notturna più bassa non solo successivamente a causa di un cambio di rotta e venti più freschi inizialmente di Maestrale e successivamente di Grecale, ma soprattutto per via delle correnti discensionali delle ancora resistenti celle temporalesche in formazione tramite cumulogenesi dal calore in loco e il calore latente di condensazione in aumento sembrerebbe anche per quanto concerne i primi di Settembre, agli esordi dell’Autunno meteorologico. Ne torneremo a parlare meglio nel prossimo aggiornamento meteo in forma scritta.
Grazie e al prossimo aggiornamento meteo.
Fonte immagine dell’editoriale meteorologico di approfondimento soprastante: https://www.esquire.com/it/news/attualita/a22072339/temporali-estivi-piu-forti/
Riccardo Cicchetti