Meteo. La circolazione atmosferica invernale nel nostro emisfero boreale, ha visto un Vortice Polare abbastanza compatto e forte, da non favorire scambi termici meridiani verso nord, minori consequenzialmente sono stati gli scambi termici meridiani verso sud. In questo modo, l’aria non si è rimescolata e, nella stratosfera polare, sono rimasti intrappolati numerosi quantitativi di sostanze chimiche come il cloro e il bromo che hanno contribuito ad eliminare la quantità di ozono presente normalmente in Inverno sul Circolo Polare Artico. La situazione è la medesima che si crea sull’Antartico (emisfero australe) e produce, come possiamo notare da tali immagini della NASA, un esteso buco dell’ozono, circa 3 volte più grande della Groenlandia. “Negli ultimi giorni i livelli di ozono stratosferico, misurati attraverso sonde aerologiche, sono crollati del 90% a 18 chilometri di quota”.
Tuttavia, questa circolazione atmosferica che rappresenta ancora la formazione di nubi nella stratosfera polare, le quali hanno mangiato i livelli di ozono, esattamente come succede sul Circolo Polare Antartico, sull’Artico verrà riassorbita subito a venire. Nel nostro emisfero, tuttavia, dovremmo prestare più attenzione all’esposizione alla radiazione solare durante questa Primavera e quest’Estate. L’ozono, infatti, permette l’assorbimento di radiazione solare ultravioletta, oltre ad un’elevata capacità termica che, molto spesso, innesca i riscaldamenti stratosferici polari; perciò una maggiore assenza di ozono può mettere la nostra epidermide a serio rischio, se maggiormente esposta ai raggi solari, anche se il buco dell’ozono artico durerà poco. Infine, un altro fattore del riassorbimento del buco dell’ozono, sono tali gas ad effetto serra, tra i quali anche l’anidride carbonica, i quali consentono all’energia termica, ossia il calore, di non tornare verso lo spazio dal suolo, ma di essere trattenuto, esattamente come una serra. Ecco a voi una delle conseguenze del riscaldamento globale sulla circolazione generale dell’atmosfera, più energia termica o più calore, messo a disposizione da un eccessivo effetto serra e maggiore carburante per i fenomeni atmosferici, poiché, è anche da specificare che, se non ci fosse l’effetto serra, non ci sarebbe vita sul nostro pianeta.
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