Meteo. L’area di alta pressione è stata distesa come se fosse un baluardo sulla nostra penisola, nel contempo le masse d’aria umida accompagnate dal flusso zonale sospingevano una serie di perturbazioni atlantiche che il blocco anticiclonico (cintura di alte pressioni subtropicali) ha respinto fino all’Europa centro-occidentale, tuttavia l’Europa orientale viveva una delle ondate di freddo di cui la nostra penisola è stata interessata nel mese di Gennaio 2023 e durante la seconda decade del mese di Febbraio 2023 quando i bordi orientali di un successivo cuneo anticiclonico hanno favorito un afflusso molto freddo e secco proveniente dall’area balcanica arrecando un brusco abbassamento delle temperature sia nei valori massimi che minimi. L’effetto Adriatic Effect Snow (ASE) ha consentito alle masse d’aria molto fredda o gelida di impregnarsi di umidità dalla superficie marina acquisendo una percentuale instabilità e l’instaurarsi dei moti convettivi nei bassi strati o al livello del mare. La possibilità di nevicate per effetto stau appenninico e lungo il versante adriatico della penisola in prossimità del quale si sono verificate nevicate fino a quote decisamente basse e fin lungo il piano, ossia in prossimità delle aree costiere dove c’è stato un incontro tra le masse d’aria artico-continentale ad iniziare dall’artico. Lo sfondamento appenninico ha fatto sì che venissero interessate differenti aree interne, ma i settori più colpiti dai venti molto freddi sono state le regioni di nord-est e il versante adriatico. Dopo il rinforzo di una cupola anticiclonica lo scacchiere euro-atlantico, successivamente a questo scambio termico meridiano che ha interessato maggiormente l’Europa orientale e il Mediterraneo centro-orientale, è stato interessato dall’avanguardia di una serie di sistemi perturbati o fronti ad occlusione fredda provenienti dall’Atlantico settentrionale e dalla Groenlandia che hanno padroneggiato l’area centrale e occidentale discendendo dalle Isole Britanniche lasciando spazio a più schiarite dopo il rinforzo di una zona anticiclonica strettamente correlata alla fascia di alte pressioni facenti parte dell’Anticiclone delle Azzorre. Successivamente l’indice tele-connettivo NAM (Northern Anular Mode) tendente al positivo ci sta indicando insieme ad un’altra serie di variazioni degli indici tele-connettivi che, per quanto riguarda il mese di Marzo 2023, il periodo sarà piuttosto dinamico dal punto di vista meteorologico e degli scambi termici meridiani con maggiore possibilità della formazione di più anticicloni e l’ipotetico scenario del Ponte di Woekoff ancora da valutare, facendo sì che l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich consentisse una rimonta verso le Isole Britanniche, una dinamica ancora non volta a tale discesa ma l’intervento delle wave già fa sì che al primo impulso anticiclonico l’aria fredda scenda indisturbata attanagliata da una circolazione depressionaria nata in area mediterranea, ossia di origine afro-mediterranea che convoglia nembostrati, nubi cumuliformi e piogge ad esse associati, precipitazioni che potrebbero assumere a causa del cuscino freddo solo incominciando da esso potrebbero assumere carattere nevoso mediante il transito del fronte caldo al di sopra del cuscino funge da scalino per far sì che il processo di raffreddamento adiabatico consenta l’avviarsi di nevicate fino a bassa quota in alcune aree ove permangono delle sacche d’aria fredda e il profilo rimane allo stato di omeotermia. L’aria fredda verrà convogliata in diverse direzioni differenti sulla nostra penisola e si spartirà in più parti affievolite o più attenuate dando luogo a condizioni d spiccata variabilità sulla nostra penisola caratterizzate da piogge anche a carattere sparso che insisteranno per maggiori giorni e in un contesto anche notturno, non solo mattutino e pomeridiano variabile. Dopo un leggero miglioramento delle condizioni meteorologiche dovuto ad un nuovo cambio di rotta, una nuova massa d’aria fredda sprofonderà fino all’Europa centro-occidentale della quale sarebbero previste anche nevicate sulle Alpi e sull’Appennino nel mese di Marzo in grado di transitare da una temperatura al di sopra dello zero (zero termico) fino a temperature al di sotto, consone per le nevicate. Ritornando a noi, la convergenza con i venti meridionali, più miti e umidi, permetterà alla perturbazione di rigenerarsi e di innescare altre formazioni nuvolose. Le aree costiere lungo la costa rimangono le più bersagliate dalle piogge più o meno intense a causa dello scorrere di aria più temperata sulla loro superficie e un aumento dell’umidità e dunque anche dell’energia termica messa in atto (CAPE INDEX). Le nevicate sull’Appennino grazie all’afflusso moderatamente freddo di origine artico-marittima sono attese fino all’Appennino centro-meridionale fino a quote medio-basse, grazie anche alla mole delle correnti orizzontali e specialmente verticali discendenti molto più fredde appartenenti alle nubi cumuliformi tra cui anche nella classificazione i cumulonembi e una maggiore quantità di nembostrati, più bassi e presenti d’Inverno e ad aventi una manifestazione non prettamente temporalesca. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo in forma scritta quando sarà entrata la Primavera meteorologica (1 Marzo), come in ogni anno.
Vi ringrazio e al prossimo aggiornamento meteo.
Riccardo Cicchetti