La Befana è tradizionalmente associata ad una vecchietta col naso lungo che gira a cavallo di una scopa in lungo e in largo. Proprio come Babbo Natalela Befana entra nelle case dei bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, per lasciare calze piene di dolcetti, caramelle, frutta secca, piccoli regalini e a chi è stato un po’ monello non dimentica di lasciare pezzetti di carbone. Ma dove nasce la storia della Befana?Alle origini la figura della Befana rimanda all’anno che è andato via, un anno ormai vecchio, proprio come la Befana, che lascia spazio a quello nuovo. E la distribuzione dei doni ha un preciso simbolo propiziatorio.
In epoca cristiana la figura della Befana va di pari passo con quella dei Re Magi,Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, che seguendo la stella cometa che indicava loro la strada, riuscirono dopo un lungo viaggio ad arrivare da Gesù Bambino e a portargli in dono oro, incenso e mirra.
Nella versione che rimanda ai Re Magi, la storia della Befana è che i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscivano a trovare la strada e allora chiesero informazioni ad una vecchina incontrata per strada. I Re Magi chiesero alla donna di accompagnarli per andare a rendere omaggio al Bambino Gesù ma lei si rifiutò.
Dopo la vecchietta si pentì di non essere andata e allora preparò un cesto pieno di dolci e si mise a cercarli ma non ci riuscì. Allora cominciò a fermarsi di casa in casa donando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti nella speranza che uno di essi fosse Gesù Bambino.
E da quel giorno fa ogni anno il giro del mondo, di casa in casa, facendo doni ai bambini per farsi perdonare tale mancanza.
La figura della vecchia strega che vola nei cieli a bordo di una scopa è diffusa in molti Paesi. Ad esempio in Germania viene chiamata Perhetennacht: la vecchietta volava su un carro, seguita da streghe, anime di bimbi morti ed elfi. In tutti i casi la Befana alla fine viene sconfitta e viene fatta bruciare in grandi roghi. E proprio il rogo ha un importante significato nella storia della Befana e nel giorno in cui la celebriamo: insieme alla brutta vecia bruciamo anche tutto ciò che di brutto è accaduto nell’anno appena concluso per auspicare bellezza e cose belle.
Anche in diverse regioni italiane ci sono leggende legate alla Befana e al giorno dell’Epifania che si tramandano di generazione in generazione. Eccone alcune:
- In Toscana i contadini cercano di vedere le stelle attraverso il camino e se ci riescono allora stappano un vino nuovo perché vuol dire che l’annata sarà propizia;
- in Emilia Romagna si racconta che la notte tra il 5 e il 6 le mura diventino ricotta;
- in Sicilia si dice che i re Magi, nel giorno della Befana, attraversarono l’isola e fecero rifiorire gli aranceti che erano stati bruciati da una terribile nevicata.
E in molti Paesi europei i regali ai bambini non vengono portati da Babbo Natale ma dalla Befana la notte tra il 5 e il 6 gennaio. Ad esempio:
- in Spagna la notte tra il 5 il 6 gennaio non è la Befana a portare i regali bensì i Re Magi e i bambini sistemano fuori la porta di casa un bicchiere d’acqua per dissetare i cammelli;
- in Francia si nasconde una fava all’interno di un dolce speciale preparato per l’occasione e chi la troverà sarà la regina o il re della giornata;
- in Russia la Befana si chiama “Babuschka” ed è proprio lei, in compagnia di Padre Gelo, che porta i regali ai bambini.
Se sappiamo perfettamente dove si trovi la casa di Babbo Natale(in Lapponia, e precisamente nel villaggio innevato di Rovaniemi) non sappiamo dove abiti la Befana. Non c’è un posto preciso, possiamo solo immaginare, e far immaginare ai nostri bambini, che viva in una casa un diroccata piena di ragnatele, topolini e abbia un laboratorio pieno di alambicchi per preparare pozioni stregate.
( Cicchetti Ivan )