Noi con Salvini: “Urla nel Silenzio” in Regione Abruzzo dopo le recenti scosse sismiche

Il coordinamento provinciale teramano di Noi con Salvini Abruzzo alza la voce di fronte alle “Urla nel silenzio” dopo le recenti scosse sismiche che hanno interessato, oltre l’Umbria e le Marche, anche la nostra provincia di Teramo e generato situazioni di disagio assoluto sia dal punto di vista strutturale che sociale e psicologico. I giornali nazionali e le televisioni di stato pare si siano dimenticati che il terremoto ha colpito anche questa provincia dove si registrano oltre 2.000 sfollati, centinaia di case inagibili, centri storici desertificati, strutture pubbliche e scuole in seria difficoltà.

Siamo consapevoli che rispetto alla immane tragedia che ha colpito e continua a colpire i territori di Marche e Umbria la ferocia del mostro non ha fatto vittime in Abruzzo e la sua forza è stata meno devastante, ma non per questo dobbiamo sottovalutare i suoi effetti e le sue dinamiche sulla popolazione abruzzese e sulla sua dignità. Pur non avendo subito le devastazioni umbro-marchigiane pare superficiale e alquanto incomprensibile il silenzio dei rappresentanti politici locali di fronte a questa emergenza. Non abbiamo sentito una sola parola da parte degli Onorevoli Paolo Tancredi di NCD, Tommaso Ginoble del Pd e Giulio Cesare Sottanelli di Scelta civica, mentre pare che il Presidente della regione Luciano D’Alfonso proprio oggi stia facendo sopralluoghi di alcuni comuni tra i più colpiti del teramano per rendersi conto dello stato delle cose. Meglio tardi che mai. Di certo, dopo quello che sta accadendo, è giusto stabilire le priorità ma crediamo sia altrettanto giusto che i rappresentanti politici locali non siano sordi o ciechi o facciano finta di non sapere o di non capire il dramma collettivo che ha investito anche la nostra provincia di Teramo. Il non agire, il non essere presenti rischia di amplificare ancora di più il distacco che si è creato tra i cittadini e la politica, politica che in queste occasioni, ma non soltanto in questa, deve dotarsi anche di una veste “emotiva” per stare vicino a chi sta soffrendo ed è in difficoltà.

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