NOTA DEL SINDACO VINCENZO GIOVAGNORIO SULL’ORDINANZA DI INTERDIZIONE AL PUBBLICO DELLO STADIO “LEO ATTILI” DI TAGLIACOZZO



LE RAGIONI DI UNA SCELTA

Ho DOVUTO firmare l’ordinanza di chiusura al pubblico dello Stadio “Leo Attili”, avrei dovuto farlo – per legge – fin dall’inizio del mio mandato, come avrebbero dovuto farlo i miei predecessori dal 1996 ad oggi… E come hanno fatto loro, si può “chiudere un occhio”, si possono “chiudere tutt’e due”, si può “fare all’italiana maniera”, puoi fare lo gnorri, cioè puoi far finta di non sapere o di non capire… ma poi arriva un momento in cui, chi sta sopra di te, ti impone di aprire gli occhi e di provvedere, richiamandoti a rispettare la legge e rimproverandoti anche di non averlo fatto prima.

Intendiamoci, chi sta sopra di me e mi ha chiesto di provvedere all’ordinanza di chiusura al pubblico dello Stadio “Leo Attili” ha ragione!
Perché l’ordinanza andava fatta nel 1996 (o forse nel 2001, o forse nel 2006 o forse nel 2011 – date di inizio mandato di chi mi ha preceduto come sindaco – o nel 2016). È toccato a me e vi assicuro che non è stato né facile, né indolore, nonostante si prospettasse comunque a breve la chiusura per l’inizio dei lavori del Campus Scolastico… ma queste poi sono “altre ragioni” che vorrò rendere ulteriormente pubbliche, più di quanto già non abbia fatto con tutti quei cittadini che me le hanno chieste dal vivo.

La legge (art. 80 del testo unico dei locali per pubblico spettacolo – e le partite di calcio sono pubblici spettacoli) impone che ai fini dell’utilizzo della struttura per eventi pubblici è necessario acquisire il certificato di agibilità. Punto.

Il resto sono le classiche, scontate, molto “italiane” chiacchiere da bar. Il resto è quell’innato non-senso-civico che porta noi italiani a cercare sempre “scappatoie” contro la legge e che poi però ci porta a recriminare contro l’autorità costituita quando succedono incidenti o tragedie! È quel non-senso-civico che ci porta a puntare il dito e a cercare i capri espiatori, quando invece dovremmo assumere coscienza, finalmente, che tutti – dico tutti – dovremmo rispettare le leggi: nelle piccole azioni di ogni giorno come nella grandi occasioni.

Spero quindi sia assodato e chiaro che fino ad ora si era potuto “tirare avanti”… alla carlona – come si dice a Tagliacozzo – ma agli amministratori non è concesso agire con superficialità perché ad essi è affidato il bene pubblico! Anche perché quando si agisce con superficialità poi succedono tragedie e incidenti e non serve elencare le cronache degli ultimi mesi.

Basti solo ricordare i drammatici fatti di Piazza San Carlo a Torino per la finale di Champions League di due anni fa, dai quali sono intervenute ulteriori leggi in materia di pubblico spettacolo tali da far “svegliare” anche i diretti superiori dei Sindaci (cioè i Prefetti e i Questori)…
La cosiddetta Circolare Gabrielli è stata un provvedimento severissimo, forse eccessivamente severo, che ha posto sullo stesso piano partite di serie A con partite di 1ª categoria, che ha equiparato le processioni nei piccoli borghi alle messe del Papa a Roma, che pretende di disciplinare il concerto degli U2 alla stessa stregua dei concerti delle orchestrine nelle piazze dei paesi. E potremmo discutere ore e ore, ma al momento è così e per ogni situazione bisogna adeguare le strutture e produrre i “piani di sicurezza” (come hanno dovuto fare oggi anche gli organizzatori della sfilata di carnevale).

Ma per lo Stadio “Leo Attili” non si tratta neanche di questione di sicurezza occasionale, si tratta che non ha, perché non lo ha mai avuto, il certificato di agibilità, quindi per legge non potrebbe proprio essere usato.

Vi assicuro che mi sono battuto come un leone prima di porre la firma su quell’ordinanza, ma ero un leone destinato ad essere abbattuto! E con me era il Presidente Vincenzo Mastroddi quando, giunta l’imposizione della Questura, siamo andati a parlare – il pomeriggio stesso – con il presidente della FICG Abruzzo, Daniele Ortolano, al quale abbiamo chiesto di intervenire come organo regionale per evitare, a due mesi dalla fine del campionato, questa situazione di grave disagio (che poi non è solo la nostra a Tagliacozzo). Si parlava infatti di chiusura totale della struttura, il che avrebbe comportato le ingenti spese per l’affitto di altri campi e di trasferta.

Unica concessione “in deroga”, mancando poche giornate, è stata quella di permettere lo svolgimento degli incontri a porte chiuse – per cui comunque il sottoscritto si assume la responsabilità in prima persona – a far giocare le squadre purché non si configuri il “pubblico spettacolo”.

Questo è quanto, cari Concittadini, in merito alle sofferte ragioni che avevo l’obbligo di rappresentarvi per il provvedimento adottato. Un sindaco è sempre chiamato a operare una scelta e c’è sempre una parte che approva e una parte che disapprova, ma sappiate che le scelte vanno prese, altrimenti non si amministra, e che dietro una scelta c’è sempre un lungo ragionamento, politico, amministrativo e di coscienza.

Ringrazio Vincenzo Mastroddi, presidente del “Tagliacozzo Calcio 1923” e tutta la dirigenza per l’impegno profuso nel portare avanti in mezzo a mille difficolta questo gravoso impegno della Società sportiva.

Ringrazio i giocatori che con spirito di sacrificio e con grande forza di volontà si stanno battendo come non mai per tenere alti i Colori della nostra gloriosa squadra del Tagliacozzo.

Ringrazio i Tifosi che fino ad ora hanno seguito ed incoraggiato i nostri Ragazzi e che – sono convinto – nel cuore seguiteranno a farlo anche in questo ultimo tratto di Campionato.

Ringrazio tutti coloro che seguitano a sostenere la Società sportiva con le sponsorizzazioni perché sanno quanto sia importante – anche socialmente parlando – il gioco del Calcio nella nostra società.

Ringrazio il Consigliere allo Sport Lorenzo Colizza, sempre al mio fianco in questi frangenti per ogni interlocuzione.

Non appena approvato il bilancio, la nostra Amministrazione compirà l’iter procedurale e darà inizio ai lavori di riqualificazione e di inerbimento sintetico (per seicentomila euro) del “nuovo” Stadio, nel centro sportivo “Luca Poggi” in località Sant’Onofrio.

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