Rubano il portafogli ad un uomo 80enne originario di Ovindoli durante il ricovero all’ospedale San Salvatore di L’Aquila.
È quanto accaduto nei giorni scorsi. L’anziano si trovava nel nosocomio del capoluogo causa Covid. Purtroppo l’80enne, che combatteva con patologie polmonari e cardiache pregresse, è deceduto.
La denuncia di quanto avvenuto, arriva dal figlio della vittima che, quando ha subito il furto, era ancora in vita ed aveva provato, inutilmente, a mettersi in contatto con la direzione della Asl1 per denunciare, appunto, l’accaduto.
L’uomo era entrato in ospedale il 10 novembre scorso, accompagnato dai figli. È stato poi trasferito, dal Pronto Soccorso, al reparto di Malattie Infettive: al suo ingresso in reparto si è accorto che gli erano stati sottratti dei soldi.
Un atto ignobile e disumano che lascia perplessi e stupiti. Dal momento del diffondersi dell’epidemia è noto alle cronache che i parenti dei pazienti non hanno possibilità di ingresso in alcuna struttura sanitaria, devono abbandonare i propri cari al loro destino ed alle cure del personale sanitario: come può essere successa, quindi, una cosa del genere? Chi si è arrogato il diritto di violare non solo la dignità ma anche i beni personali di un malato?
Al momento i familiari della vittima non sono riusciti presentare regolare denuncia, ma quello che preme portare all’evidenza è che è vero che gli ospedali sono al collasso, gli operatori sono oberati di lavoro, che ci sono medici ed infermieri dotati di animo umano e sensibile, prima che professionale, ma è altrettanto vero è che una persona, fragile ed indifesa, è stato violata nel rispetto e nella dignità personale.
Casi del genere si sono registrati, purtroppo, anche all’interno dell’ospedale civile di Avezzano.
fonte Marsicaweb