“A bloccare l’applicazione della legge de L’Aquila Capoluogo approvata nel 2018 non è stata la sostanza del suo contenuto, tant’è che la legge venne approvata all’unanimità, ma la copertura di carattere finanziario alla norma”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
Una copertura che era stata assicurata dal centrosinistra per il 2019, spiega il capogruppo e a cui il nuovo esecutivo avrebbe dovuto lavorare appena dopo le elezioni, anche per perché l’ultima legge finanziaria veniva approvata in regime di “prorogatio” dei poteri, portando in Consiglio le opportune coperture per gli anni a seguire, ma così non è stato.
“Non è infatti necessario rifare la legge – continua Paolucci – basta dare la copertura pluriennale: il testo si può ripresentare subito risolvendo ed eliminando i difetti di natura tecnico finanziaria che hanno portato al pronunciamento della Consulta. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte e crediamo che le componenti aquilane della maggioranza debbano dettare i tempi di questo recupero, perché si tratta di una legge importante per l’Aquila, per la sua identità e il suo ruolo e dovrebbero accelerare il ritmo di una ripresa che è ora più che mai indispensabile sostenere”.