“Ancora poltrone, non solo dirigenziali, ma anche impiegatizie produce la gestione regionale del centrodestra persino nel malandato settore trasporti – lamenta il capogruppo PD in Regione Silvio Paolucci – Tale è quella che TUA mette a disposizione con l’ordine di servizio n.309. Non si capisce perché tale figura non rientri fra i profili già presenti nell’organico dell’azienda, su cui è necessario attivare una riflessione al più presto. Né si ravvede l’urgenza di sottrarre dal bilancio risorse preziose per cercare una posizione simile, quando lo stesso vertice aziendale appena due settimane fa chiedeva l’attivazione di una commissione d’inchiesta per verificare lo stato dei conti della Spa regionale.
Ma la richiesta deve essere sembrata normale all’attuale esecutivo regionale, che non ha mosso un dubbio, né un rilievo su questa singolare richiesta, malgrado Tua come società in house sia sotto il diretto controllo della Regione. A tal proposito sarebbe interessante capire da chi è stata autorizzata e se è stata sottoposta al controllo analogo. Esattamente come non ha prodotto azioni positive per migliorare la situazione dei trasporti abruzzesi, nonostante pure la recente mobilitazione dell’intero settore”.
Gli argomenti su cui lavorare sono diversi, incalza il capogruppo PD: la questione delle gare in primis; la situazione economica dell’azienda; c’è poi la sofferenza per la vetustà dei mezzi a cui la governance non pone rimedio, lasciando a piedi studenti e lavoratori pendolari tutti i giorni; va affrontata anche la bonifica eventuale del deposito di Chieti dall’amianto e la valutazione dei rischi sui lavoratori e attenzione va data alla pratica delle sub concessioni dei propri mezzi ad altre società affidatarie.
“A questi costi si aggiungono quelli del personale, lievitati notevolmente perché il turnover è bloccato e questo genera la necessità di affrontare quanto prima la questione concorsi in TUA – conclude Paolucci – ma per potenziare profili di certo non amministrativi, visto il gran numero di amministrativi che riscontrammo già nella scorsa legislatura e rendemmo operativo. Un’eccedenza che si conferma tale, rispetto invece alla carenza meccanici e i conseguenti numerosi fermi tecnici; manca poi il personale viaggiante, come attestano le condizioni a cui lavoratori sono costretti a operare, alcuni con ferie negate, altri con un monte ore di straordinari notevolmente al di sopra delle 300 consentite da contratto di riferimento; molti lavoratori vengono trasferiti d’ufficio senza il previsto preavviso di 60 giorni, pratica che necessita anche di coperture economiche che si traducono in costi per l’azienda. Questo è il quadro e chi decide, ancora una volta, pensa al potere delle poltrone, non importa se di vertice o di trincea, come nel caso dell’opaca procedura di nomina proprio del Cda di Tua. Incredibile, per questo è sempre più urgente l’istituzione della commissione d’inchiesta”.