PD AVEZZANO, GLI AUMENTI DELLE AUTOSTRADE SONO INCOSTITUZIONALI

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Segretario del Circolo PD di Avezzano Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise (PD).

 

L’Art. 16 della Costituzione recita:

“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni di legge per motivi di sanità e sicurezza, ma nessuna  restrizione può essere determinata da ragioni politiche”.

Gli aumenti previsti per il 2018 delle autostrade A24 e A25, fissate nel 12.89 %, sono le più alte d’Italia, fatta eccezione per la Milano-Serravalle, che e’ di poco superiore.

Oltre i soliti ricarichi sotto l’albero previsti ogni anno (Enel e Gas +5%), gli aumenti autostradali e l’abbandono dei tratti ferroviari delle aree interne lasciano intravvedere una strategia politica, che è in netta evidenza anticostituzionale.

Anche l’Art. 3 della Costituzione ribadisce: “…E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Delle promesse di velocità e nuovi treni nel tratto appenninico Roma- Pescara si realizzano solo i rincari tariffari. I pendolari, che sono costretti ad utilizzare l’autostrada o la ferrovia, devono ogni anno far fronte ad aumenti tra i più alti d’Italia.

Risultato: ci si potrà muovere sempre meno o sempre con maggiori oneri.

Ma gli articoli 16 e 3 della Costituzione vietano restrizioni politiche e ostacoli economico-sociali.

Gli aumenti autostradali o la desertificazione della rete ferroviaria appenninica chi li ha prescritti? Il medico? Sono stati decisi dalla politica.

Ed i nostri politici locali come incidono su questa politica?

In maniera non esemplare.

C’è chi dice che gli aumenti ci devono essere, ma in termini minori; c’è chi mette le catene sul tratto ferrato in disuso per evitare che venga requisito per usi civici e chi pensa che, con una nomina parlamentare di 7 giorni, possa incidere su una politica delle aree interne ormai in letargo.

L’ultimo esempio di questa politica letargica è il passaggio di responsabilità sulla scelta di quale Tribunale salvare dalla chiusura.

I politici dicono che devono essere i territori a concordare quale sia la scelta più utile. Ma allora questi politici a che servono?

 

Intanto online è partita una petizione contro gli aumenti sul sito Change.org, finalizzata a revocare la concessione a Strada dei Parchi. Ecco il link: https://www.change.org/p/revocare-concessione-autostrade-strada-dei-parchi?recruiter=221332661&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_petition

 

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