E’ stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa, il progetto per la realizzazione del nuovo stadio del Pescara Calcio che dovrebbe sorgere nella zona delle pinete, a sud della città, e dovrebbe contenere 21mila posti. La realizzazione potrebbe avvenire in 3 anni, di cui 1 per i permessi e 2 per l’esecuzione dei lavori.
L’Adriatico “Cornacchia” resterebbe intatto e verrebbe destinato ad altri usi. Il parcheggio del nuovo impianto dovrebbe contenere 900 auto. Tutto bello insomma, ma sono già arrivate le prime critiche al progetto. Il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri si è detto favorevole all’iniziativa ma ha fatto delle precisazioni attraverso una lunga nota diffusa a mezzo stampa:
“Bene l’abbattimento dello svincolo a trombetta, bene la filovia, entrambe opere del centrodestra, bellino il disegno del nuovo stadio. Peccato che anche oggi, dopo due ore di silenzioso e attento ascolto, nessuno ha detto chi paga la realizzazione del nuovo impianto sportivo, come si pagano gli espropri delle aree private, come si sviluppa la parte commerciale, completamente sfumata durante la presentazione, e in cosa consiste l’edilizia privata. Quando ci daranno le carte e ci permetteranno di capire bene cosa prevede il progetto nella sua interezza, saremo ben lieti di cambiare il nostro giudizio sul progetto, giudizio che per ora resta fortemente negativo. Mancano i dati, mancano dettagli di primo piano, mancano i conti”. È il giudizio espresso dal Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dopo la presentazione odierna del progetto da parte della Proger e di Pescara Calcio.
“Lo abbiamo già detto decine di volte, ossia siamo sicuramente disponibili a valutare i programmi urbanistici di riqualificazione della città ogni qual volta ci vengono proposti – ha ribadito il Capigruppo Sospiri – e troviamo indispensabile che a Pescara si ricominci a fare qualcosa, visto che dall’insediamento del sindaco Alessandrini non si è più mossa foglia. Niente grandi opere, niente ordinaria manutenzione, e niente progettazioni. Oggi ci attendevamo grandi rivelazioni dall’incontro convocato in Camera di Commercio, abbiamo ascoltato per due ore magnificare l’iniziativa, che addirittura sarebbe la trasposizione, o quasi, dello Juventus Stadium a Pescara, un’opera d’arte di tale rilevanza da diventare meta turistica di migliaia e migliaia di persone, indipendentemente dagli incontri di calcio, abbiamo visto la videoproiezione di salottini in cui i genitori guarderebbero le partite mentre i bambini giocano alle macchinine. E poi nulla più, o meglio: abbiamo visto le previsioni sulle opere viarie che rappresentano la realizzazione, concretizzazione di interventi tutti progettati e finanziati dal centro-destra, ovvero l’abbattimento dello svincolo a trombetta dell’asse alla pineta e la prosecuzione della filovia e apprezziamo che finalmente, pur di far costruire il nuovo stadio, anche il Pd è pronto a salire sul carro degli ‘esaltatori’ della filovia. Fin qui tutto bene. Poi abbiamo visto una previsione di parcheggi di scambio, 900 in struttura e 900 a raso, per la verità un po’ pochini per essere a servizio di uno stadio da 21mila presenze. Ma ancora una volta mancano i conti: noi vogliamo sapere chi paga per la realizzazione di una tale opera, chi paga gli espropri dei terreni, chi paga la costruzione dei parcheggi, e come si mantiene una simile struttura, ovvero manca il Piano economico-finanziario, che ci sembra fondamentale in tema di grandi opere per dare fattibilità agli interventi. Sapevamo che era prevista una piattaforma commerciale a sostegno dello stadio, 20mila metri quadrati per 100 negozi, dunque un vero e proprio centro commerciale, che oggi è diventato una nebulosa ‘zona commerciale’, appena accennata, senza alcun approfondimento. È stata paventata la realizzazione di edilizia privata, e vogliamo sapere di cosa si tratta: verranno costruiti palazzi? Quanti e quanto alti? Francamente – ha proseguito il Capogruppo Sospiri – non ci piace questo modo di operare: con i cittadini occorre essere chiari e veri, bisogna dire le cose belle, ma anche quelle meno gradevoli, e soprattutto si deve dire come si intendono realizzare tali opere. Aspettiamo a questo punto di vedere le carte, tutte le carte, con i dettagli, per capire veramente il progetto. Per ora permane la delusione per due ore di assenza di dati e di troppe chiacchiere”.