Affissi e visibili, per un paio di giorni, in più zone di Pescara, dei cartelloni 70×100 e delle locandine del ‘Movimento Fascismo e Libertà’ in cui viene più volte usato il termine ‘fascismo’, definito “unica forma di socialismo attuabile’. Il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini, ricevute lamentele e segnalazioni, ha quindi inviato una lettera al gestore delle pubbliche affissioni, esprimendo “vivo disappunto”. I manifesti sono poi stati rimossi. Il disappunto del primo cittadino, si legge nella lettera, è per “l’autorizzata affissione. Al di là di ogni considerazione sulla configurabilità nei riguardi del predetto movimento della fattispecie di reato di ‘apologia di fascismo’ e sulla possibile violazione della Costituzione italiana, che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista – scrive Alessandrini – ritengo che gli stampati affissi siano gravemente lesivi della pubblica decenza, in quanto provocano un inevitabile sentimento di disapprovazione”.