Gli incendi dolosi stanno devastando l’Abruzzo. Oltre 80 comuni coinvolti. Proprio dai luoghi dei roghi, dove sono stata, voglio ringraziare i Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali, la Protezione civile, i sindaci e le amministrazioni locali, la Regione per il grande lavoro che stanno svolgendo in questo frangente. E i volontari generosi e straordinari. Per qualcuno questo è il momento della polemica per un attimo di visibilità, mentre questo dovrebbe essere il momento della reazione unanime contro gli incendiari, è evidente che dietro ai focolai c’è un disegno criminale. L’ho denunciato fin da subito e le parole del procuratore capo di Sulmona Giuseppe Belleli lo confermano. Qui qualcuno sta speculando, sta creando bisogni su cui strutturare interessi e in questo contesto alimentare il vespaio politico contribuisce a delegittimare lo Stato. Non bisogna fare il gioco dei piromani, cadendo in polemiche sterili e inutili, in cui la politica fa la parte del capro espiatorio. Ho potuto toccare con mano che i luoghi, le modalità e i tempi di innesco di gran parte degli incendi non sono casuali, ma fanno parte di un disegno studiato proprio in modo di ottenere il risultato più devastante e di aggirare e ostacolare la macchina dei soccorsi. Si può sempre fare di più, e di certo dovremo ritoccare e accelerare l’attuazione completa della normativa che ha previsto il passaggio dei forestali ai Carabinieri, ma l’innesco degli incendi viene studiato apposta per limitare la possibilità di spegnerli. Ho avuto la sensazione fin da subito che ci fosse un disegno criminale dietro tutto questo e il fatto che il procuratore Belleli abbia accorpato le diverse inchieste sui roghi lo conferma. Di fronte a questa situazione è necessario mantenere la calma. Anche alla Regione, che ha proposto con fini positivi il rimboschimento immediato, dico: bisogna rimettere gli alberi al proprio posto, ma facciamolo con calma senza deroghe, aiutando il rimboschimento naturale. Prepariamo tutto, ma rispettiamo i 5 anni previsti dalla legge proprio per evitare possibili speculazioni nel rimboschimento. Piuttosto, lavoriamo subito ad una grande mobilitazione civile, per incidere sulla cultura del bene comune.Lanciamo una campagna di mobilitazione per coinvolgere i cittadini nella pulizia dei boschi. In questo modo si può fare insieme prevenzione ed educazione. Non dimentichiamo che l’ultima relazione della Direzione investigativa Antimafia al Parlamento ha denunciato, ad agosto, una pesante infiltrazione della ‘ndrangheta in Abruzzo e Molise, che ha svelato l’operazione ‘Isola Felice’. L’emergenza incendi potrebbe dunque davvero non essere casuale, ma uno degli strumenti con cui la criminalità organizzata si sta contendo anche il nostro territorio. Per questo come società civile, politica e istituzioni dobbiamo fare fronte comune nel combattere gli incendi. Quel che serve è una scientifica operazione di pulizia, con associazioni e cittadini che si riprendono i boschi, che imparano a conoscerli ad amarli, a vigilarli con le istituzioni che li supportano, per dire a questi assassini ambientali che non entreranno nella nostra vita e nella nostra comunità”