“Giovanni Legnini è stato vice presidente del CSM dal settembre 2014 a settembre 2018. Alessandro Lanci, quindi, ci spieghi se secondo lui l’allora Vice presidente del CSM avrebbe interferito sull’attività politica contravvenendo alle sue competenze o se il voler forzatamente attribuire al Pd una vittoria di tutti i cittadini abruzzesi, che si sono mobilitati come mai prima contro Ombrina, lo ha portato ad affermare una simile castroneria”. La replica del consigliere regionale Pietro Smargiassi è al candidato Alessandro Lanci che giorni fa ha annunciato la sua scelta di candidarsi a sostegno di Giovanni Legnini che, a suo dire, all’epoca fu impegnato per l’approvazione di un emendamento alla Legge di Stabilità sul limite delle 12 miglia per le trivellazioni petrolifere. I fatti però risalgono a quando Legnini era già Vicepresidente del CSM. “Una motivazione – commenta ancora Smargiassi – che presuppone un concetto molto grave su cui si dovrebbe fare chiarezza. Al di là della gravità delle dichiarazioni su base costituzionale, le affermazioni di Lanci sono sconvenienti anche dal punto di vista politico. La lotta contro Ombrina, infatti, ha visto impegnati migliaia di cittadini abruzzesi e di tante forze politiche, tra cui anche il M5S.
Il Presidente di Nuovo Senso civico, infatti, nella sua “romantica” motivazione dimentica che quel famoso emendamento che lui attribuisce alla volontà del PD e di Legnini, arrivò dopo i primi 3 emendamenti dello stesso tenore, presentati dall’allora deputato Gianluca Vacca, ma che non furono approvati dal Governo Renzi. Gli emendamenti Vacca del tempo erano stati costruiti sulla base di un tentativo che, sempre il Movimento 5 stelle, aveva messo in campo un anno prima. Quella di Ombrina è stata una vittoria di tutto l’Abruzzo arrivata dopo una lunga battaglia, strumentalizzarla per giustificare la sua candidatura, probabilmente nel tentativo di ammorbidire quella sinistra che lo ha sempre sostenuto come Nuovo Senso Civico e che storce il naso davanti al Partito Democratico, è un segno di debolezza e scorrettezza” conclude Smargiassi.