Già prima dell’inizio della pandemia, la purificazione dell’aria rappresentava un tema di interesse mondiale e multisettoriale: tra tutti i paesi coinvolti nello studio di metodi e tecnologie per purificare l’aria inquinata, la Cina si trovava in testa, considerato il tuo alto grado di coinvolgimento nello sviluppo di nuovi sistemi di depurazione.
Ad oggi, però, l’interesse generale si è spostato verso la purificazione dell’aria negli ambienti chiusi, soprattutto per la necessità di evitare situazioni a rischio di contagio da Coronavirus.
Purificazione dell’aria negli ambienti indoor
L’inquinamento indoor è causa del 2,7% delle malattie a livello globale; in Italia le allergie rappresentano il terzo tipo di malattia cronica, precedute da osteoporosi e ipertensione (dati: ISTAT).
Le condizioni ambientali sono responsabili, in parte, dell’insorgere di patologie dell’apparato respiratorio, come l’asma, nei soggetti sani come i bambini; inoltre possono aggravare le condizioni dei soggetti più fragili, come gli individui allergici o che soffrono di patologie pregresse.
Considerando che trascorriamo molto tempo in ambienti chiusi, come la casa e l’ufficio, e tenendo conto di questi dati, diventa evidente l’importanza della purificazione dell’aria indoor.
Contrariamente a ciò che si crede, aprire le finestre per favorire la ventilazione o purificare l’aria con metodi naturali non garantisce di liberarsi da un’eccessiva umidità o da emissioni pericolose provenienti da materiali edili.
Persino l’aria che respiriamo tra le nostre mura domestiche, secondo gli esperti, dovrebbe farci preoccupare: infatti, tramite osservazioni tecniche, si evince che l’aria in casa è spesso ricca di COV, ossia composti organici volatili e di particolato che la medicina collega rispettivamente allo sviluppo della bronchite cronica e all’aumento delle difficoltà respiratorie, soprattutto durante il sonno. Ma non solo: nell’aria di casa ci sono anche gli allergeni, come la polvere o i peli degli animali domestici, e in alcuni casi il radon, un gas radioattivo che costituisce la seconda causa di cancro polmonare.
C’è una soluzione a tutto questo e ridiede nei nuovi sistemi di purificazione dell’aria: i purificatori d’aria sono dei dispositivi che assorbono ed eliminano le presenze tossiche e potenzialmente pericolose per la nostra salute. Questo egregio lavoro di purificazione dell’aria può essere svolto grazie ai filtri HEPA (o ad alta efficienza) e a tecnologie ancora più all’avanguardia come la fotocalisi, l’irraggiamento con la luce UV, la ionizzazione e i carboni attivi.
Scegliere un depuratore d’aria può sembrare difficile ma basta seguire dei semplici consigli per fare la scelta giusta: ad esempio, assicurarsi che il purificatore d’aria che vogliamo comprare sia stato sottoposto a test di laboratorio e che questi siano consultabili.
Un’altra caratteristica importante da osservare in un depuratore d’aria è la sua portata perché, per lavorare bene, i depuratori hanno bisogno di una potenza e di una dimensione idonea alla grandezza dell’ambiente interessato.
Depuratori d’aria VARYA: i test universitari ne confermano l’efficacia
Gli studi che riporteremo di seguito sono la risposta più efficace alla domanda che tutti ci poniamo e cioè: “Perché installare un depuratore d’aria?”.
Iniziamo con l’Università degli Studi di Torino che, all’interno del Dipartimento di Chimica, ha effettuato degli esami di laboratorio sui purificatori VARYA. I risultati dimostrano che il modello VARYA CONFORT è in grado di eliminare più dell’80% di 40 diverse sostanze inquinanti.
Anche gli altri modelli VARYA raggiungono risultati analoghi: secondo la Floramo Corporation, specializzata in analisi chimiche per il controllo sulla qualità, a qualche ora dall’installazione del depuratore già si osserva una diminuzione significativa della concentrazione di agenti inquinanti come polveri sottili e acetaldeide, oltre che della carica batterica presente in un ambiente chiuso.
A questo punto, confermata la loro efficacia, verrà naturale chiedersi se i depuratori VARYA possano essere efficaci anche contro il virus SARS-CoV-2.
A tal proposito, i test effettuati sul depuratore VARYA MAXI e consultabili tramite richiesta all’azienda, dimostrano che questo dispositivo elimina il 99,99% del Coronavirus H1N1 grazie all’utilizzo combinato del filtro HEPA con gli ioni d’argento e di rame.
Quindi, per quanto riguarda il Coronavirus, possiamo affermare con assoluta certezza che la purificazione professionale dell’aria rappresenta un contributo di valore per la riduzione del rischio di contagio anche se non è da considerarsi una soluzione definitiva al problema.
Mentre l’importanza dell’installazione dei depuratori d’aria mostra la sua più grande efficacia nella casa, dove trascorriamo molto tempo, soprattutto laddove vi sia la presenza di soggetti fragili; rimane invece indispensabile in certi ambiti professionali come le RSA, gli ambulatori medici e nel settore Ho.Re.Ca.