Regione Abruzzo. In seguito alla proposta di Legge di Legge Regionale presentata dalla Lega per l’istituzione di una Consulta che coinvolga le varie realtà istituzionali giovanili attive nel territorio, le Consulte dei comuni di Ortona, Ripa Teatina, Tornimparte, Tortoreto e Vasto, fanno sapere, tramite un loro comunicato congiunto, di accogliere con piacere la proposta ma nello stesso tempo esprimono l’importanza e la necessità di evitare strumentalizzazioni politiche.
“Comunicato stampa Congiunto del 14/01/2020
Le Consulte Giovanili della Regione Abruzzo dei Comuni di Ortona, Consulta Giovanile Tortoreto, Consulta Giovanile del Vasto, Consulta dei Giovani Ripa Teatina e Consulta Giovanile Tornimparte hanno accolto con piacere la notizia di una proposta di Legge Regionale presentata dalla Lega per l’istituzione di una Consulta che coinvolga le varie realtà istituzionali giovanili attive nel territorio, ma con una nota sottolineano la necessità di evitare strumentalizzazioni politiche e l’esigenza di costituire un organo realmente efficace e che possa esprimere liberamente le proprie considerazioni su diverse tematiche, quindi, senza ripetere gli errori della Legge Regionale n.77 del 2001 che già istituisce la Consulta Regionale dei Giovani.
«Siamo lieti che anche alcuni partiti e movimenti abbiano capito il valore di organi partecipativi istituzionali che coinvolgano tutti i giovani volenterosi di dare un contribuito per il bene comune.
Come Consulte Giovanili, già attive da diversi anni nel territorio regionale da febbraio 2019, abbiamo iniziato un percorso di condivisione di idee e di obiettivi. Uno degli scopi più importanti che ci siamo prefissati è l’elaborazione e
la presentazione di una proposta di Legge che istituisca la Consulta Giovanile della Regione Abruzzo. La nostra idea di Consulta Regionale è incentrata sul dialogo con le diverse realtà giovanili, sulla competenza aperta a diverse materie, sull’autonomia decisionale e l’incompatibilità tra cariche di partito e cariche all’interno del suddetto organo, così com’è stabilito anche nei nostri Statuti deliberati dai diversi Consigli Comunali di riferimento. Nelle nostre
assemblee, infatti ci sono membri che hanno simpatie politiche variegate, ma chi ricopre cariche direttive non può avere contemporaneamente cariche all’interno di formazioni politiche. I giovani che ascoltiamo ogni giorno intendono occuparsi e interessarsi della cosa pubblica attraverso questi strumenti democratici senza timore di essere strumentalizzati o di essere limitati nelle proprie idee dal governo amministrativo di turno. Le amministrazioni
comunali con cui ci rapportiamo quotidianamente hanno compreso la nostra buona fede e la sincera volontà di migliorare il paese, per questo nel corso del tempo abbiamo instaurato rapporti istituzionali incentrati sulla collaborazione e anche sulla critica costruttiva. Nella nostra attività ci siamo resi conto come sia stato lungimirante inserite nei nostri statuti l’incompatibilità tra cariche all’interno del Consiglio Comunale o all’interno di partiti e movimenti a carattere nazionale con le cariche da ricoprire nella Consulta.
La recente notizia di creazione di una Consulta Regionale, da un lato ci permette di trovare altri interlocutori per un fine comune, ma da un altro lato ci preoccupa. La politica, infatti, certe volte mira a creare organi istituzionali solo
per occupare nuovi posti di potere decisionale attraverso regolamenti di funzionamento a vantaggio proprio e non della libera autodeterminazione. Le scelte imposte dall’alto a vantaggio di chi in quel momento è al governo poi non
trovano riscontro nella società. Un esempio eclatante è la Legge Regionale n.77 del 19 dicembre 2001 che formalmente ha già istituito la Consulta Regionale dei Giovani, ma nella pratica non è attuabile poiché non
corrispondente alle esigenze dei suoi veri protagonisti: i giovani. Ci auguriamo, quindi, che non vengano commessi gli stessi errori del passato e che finalmente si possa creare un laboratorio regionale libero ed efficace, proprio con l’appoggio delle istituzioni. Ai giovani di questa regione non servono organi che rappresentino in piccolo i Consigli Comunali o il Consiglio Regionale, ma strumenti capaci di far conoscere i meccanismi delle pubbliche amministrazioni
e, sopratutto, idonei a creare un senso critico costruttivo al fine di mettere in pratica e tutelare realmente i principi della nostra Costituzione.
Chiediamo ai rappresentanti dei partiti e dei movimenti che hanno cariche istituzionali di aprire un tavolo di lavoro con il mondo giovanile al fine di elaborare una proposta di Legge che istituisca la prima Consulta Giovanile Regionale efficace e libera. In tal modo, un giovane cittadino che voglia intraprendere un percorso politico potrà farlo o attraverso questi strumenti di democrazia partecipata o attraverso le segreterie di partito che solo dando l’esempio potranno riavvicinare i giovani all’interno delle proprie scuole di formazione.»
Le Consulte aderenti. “
Michele Rossi