Due anni fa l’esistenza di 29 cittadini inconsapevoli e innocenti finiva nella strage di Rigopiano, in Provincia di Pescara. Alle vittime va il nostro ricordo, alle famiglie la nostra solidarietà, per la Regione il nostro rammarico. Ho parlato di strage e non di incidente perché quel giorno non avvenne un evento inatteso, ma prevedibile ed evitabile se solo la Regione avesse avuto una Carta delle valanghe”. Così il senatore abruzzese del Movimento 5 Stelle, Primo Di Nicola, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama.
“Il governo regionale – prosegue – se la dimenticò e la Procura di Pescara iscrisse ben tre ex governatori regionali: De Turco, Chiodi e D’Alfonso. Sembrava che la giustizia potesse quantomeno rispondere alle famiglie e invece la stessa Procura di Pescara chiese poi l’archiviazione per i presidenti della Regione scaricando ogni responsabilità sui funzionari tecnici. Eppure nelle carte dell’indagine e nelle memorie degli avvocati dei familiari delle vittime sono ricostruiti tutti i passaggi dei lavori fatti, delle inadempienze e dei ritardi delle giunte regionali, soprattutto quella presieduta dal governatore Luciano DAlfonso. Per questo chiediamo che si torni a indagare a 360 gradi sulle disfunzioni burocratiche, ma anche sulle responsabilità politiche regionali”.