Il Consigliere Regionale abruzzese Maurizio Di Nicola dice “no” all’accordo tra Abruzzo, Lazio e Ministero dei Trasporti che prevede di pagare con soldi pubblici (delle Regioni) gli sconti del 20% ai pendolari delle autostrade A24 e A25 (clicca qui per approfondire).
Di Nicola prende l’iniziativa e, attraverso un post su Facebook, prima propone delle iniziative ai sindaci finalizzate a rivedere il contratto di concessione, poi lancia una sorta di disobbedienza civile collettiva, consistente nel pagare il biglietto al casello con banconote di grossa taglia.
Certo è che, se lo facessimo tutti, questo provocherebbe non pochi problemi al concessionario, il quale andrebbe incontro a particolari disagi. E, a leggere i commenti al suo post, l’iniziativa potrebbe diventare virale nel giro di poco tempo.
“La annunciata decisione di sostenere gli sconti anche con la fiscalità regionale di Abruzzo e Lazio mi lascia assolutamente insoddisfatto: due regioni con bilanci in difficoltà che devono attingere dalle proprie risorse per “proteggere”, per altro, i soli viaggiatori cosiddetti “pendolari”. E gli altri?
Credo che la protesta dei Sindaci e degli eletti nei confronti del Governo debba proseguire e mettere in campo azioni sempre più incisive e provocatorie.”
“Ho già proposto ad alcuni Sindaci – ha spiegato Di Nicola – fin dall’incontro al Ministero con Delrio, di procedere con:
Richiesta di accesso a tutti gli atti della gara e della concessione sottoscritta da tutti i Sindaci, per consentire loro di studiare ed approfondire (operando in gruppi e suddivisi per i vari territori delle due regioni interessate) tutti profili degli obblighi contrattuali del concessionario.
Descrivere specificamente ogni tipo di inadempimento e farne una elencazione da trascrivere in una diffida di contestazione da inviare al Ministro e alle Autorità garanti. Agire insieme in giudizio nei confronti del concessionario e del Ministero per l’esatto adempimento degli impegni, ovvero per gli eventuali danni arrecati dalla mancata esecuzione degli obblighi.”
“E, nel mentre, chiamare a partecipare direttamente gli utenti alla protesta, organizzando una particolare forma di pagamento del pedaggio, vale a dire pagare il prezzo con banconote di taglio grande (50, 100, 200 o 500 euro) e chiamare immediatamente le forze dell’ordine ove vi fossero problemi all’uscita dai caselli per questa legittima modalità di pagamento scelta, che obbligherà certamente il gestore ad una diversa gestione della cassa e, probabilmente, anche ad una riflessione sul come esso stia trattando ormai da anni i viaggiatori di questa infrastruttura. Se l’impresa non vuole darci spontaneamente l’attenzione che meritiamo, costringiamola. Ovvio – ha concluso il Consigliere Regionale – che ove mi bloccassero all’uscita, impedendo la mia libertà di circolazione, saprei come far valere i miei diritti di cittadino libero! Avanti in questa sacrosanta battaglia.”