Da diversi anni, gli italiani hanno radicalmente modificato le proprie abitudini in materia finanziaria. D’altro canto, i rendimenti dei titoli di stato, da sempre primo porto sicuro per gli investitori del Belpaese, sono effimeri da quasi un decennio, se si eccettua periodi in cui il nostro paese, finito nel mirino degli operatori finanziari, è stato considerato poco solido. Ed in tal senso, le oscillazioni dello spread, ne sono la più fulgida testimonianza. Non va meglio a coloro che investivano nelle obbligazioni bancarie: gli istituti più solidi, ad eccezioni dei momenti di forte tensione dello spread, non ne hanno emesse.
Quali sono i motivi che fanno svalutare i soldi giacenti sui conti correnti?
Una situazione che ha messo i risparmiatori con le spalle al muro: lasciare i soldi sul conto oppure cercare altre forme di remunerazione dei propri soldi? Chi ha deciso di non investire nulla, e non sono pochi secondo i dati rilevati da alcune indagini di mercato, pensa di riuscire, in questo modo, a salvaguardare il proprio capitale. Ma così, purtroppo, non è. Lasciare i soldi sul conto corrente, infatti, erode il valore degli stessi. Ed i motivi sono molteplici. In primis, il costo dei conti correnti, che è letteralmente aumentato, talvolta del 200%, negli ultimi 36 mesi, ai quali va aggiunto l’imposta di bollo statale: qualora la giacenza media, calcolata con periodicità pari all’invio dell’estratto conto, fosse pari o superiore ad €.5000,00, il cliente dovrà pagare €.34,20 annui. Con tante grazie da parte dell’Erario.
Un altro aspetto di fondamentale importanza, è la remunerazione del denaro giacente sul conto corrente. Da diversi anni, infatti, è praticamente pari a 0. E le prospettive per il futuro, non sono certo rosee. Complice il recente taglio dei tassi operato dalla Banca Centrale Europea, che ha ridotto quello sui depositi da -0,40 a -0,50%, l’interesse percepito sui conti correnti resterà nullo ancora per un lungo periodo. Secondo alcuni, per sempre. Nessun guadagno, quindi, accompagnato da commissioni di spesa e pagamento di imposte. Ed i soldi lasciati sul conto corrente, perdono valore. A tutto questo va aggiunto un altro elemento di fondamentale importanza: l’inflazione. Per poco che sia cresciuta negli ultimi anni, essa ha il potere di erodere il valore del denaro se non viene adeguatamente investito. E non allocare finanziariamente alcunché, di conseguenza, non permette di ottenere rendimenti superiori al tasso d’inflazione.
Trading online: in cosa consiste il trend finanziario più in voga del momento?
E’ buona norma, di conseguenza, detenere una somma minima sul proprio conto corrente, in modo da far fronte alle spese correnti o impreviste, ed investire le somme eccedenti. Un trend in costante aumento è attinente al mondo del trading online, ovvero effettuare operazioni di compravendita sui mercati direttamente dal proprio smartphone, PC o tablet. Fra le migliori piattaforme di trading, Plus 500 è quella, con ogni probabilità, che è riuscita ad appagare al meglio le esigenze degli investitori, esperti o novelli che siano. Anche i meno avvezzi ai mercati finanziari, infatti, possono cimentarsi inizialmente con delle “demo”, in modo da provare, con soldi virtuali, quali siano i rischi e benefici che si possono ottenere operando in queste piattaforme finanziarie. E valutare, oltretutto, le differenti oscillazioni fra i vari mercati: quello obbligazionario, ad esempio, è meno esposto alla volatilità rispetto a quello azionario o, addirittura, delle criptovalute.
Per una migliore comprensione dei mercati, è consigliabile accompagnare l’utilizzo della demo alla lettura delle guide presenti sulle varie piattaforme: la maggior parte sono scritte in modo chiaro e semplice, in modo che possano essere comprensibili anche per coloro che decidono di operare online per la prima volta. Ad agevolare, ulteriormente, l’investitore, le piattaforme più rinomate offrono la possibilità di “copiare” le strategie attuate dai trader più esperti, delle vere e proprie chicche che, spesso, si rivelano foriere di buoni guadagni. Le opportunità per rivalutare i propri risparmi, al di là di titoli di stato ed obbligazioni, esistono. L’importante è diversificare, scegliere un orizzonte temporale congruo alla tipologia di investimento prescelto e, soprattutto, fissare dei tetti massimi di guadagno e perdita, al raggiungimento dei quali è buona norma vendere il titolo finanziario.