SULMONA – Parte dagli abruzzesi un’idea davvero efficace per unire Tirreno e Adriatico potenziando soprattutto la linea esistente per ridare speranza a territori la cui economia, popolazione e servizi, stanno scomparendo. Ci dice qualcosa in più la Portavoce del MO.VE.TE. Maria De Deo:
Prezzi dimezzati rispetto all’utopia di una TAV.
Ambiente rispettato (c’è uno studio geologico che accompagna il progetto).
Parametri europei rispettati per una concreta possibilità di accedere ai fondi europei
Tempi eccezionali (90 minuti da Roma a Pescara; 100 minuti da Roma a L’Aquila) che cambierebbero completamente il concetto attuale di Centro Italia, risollevando zone in decadenza aumentando la popolazione e quindi la domanda/offerta, UNICA POSSIBILITA’ per tenere aperti ospedali, tribunali e servizi di ogni genere in zone con densità di popolazione al di sotto della domanda. Ma torniamo al presente.
I “tre punti cardinali” saranno Roma, l’Aquila e Pescara, perché se è vero che basteranno 90 minuti per unire Roma e Pescara, in 100 minuti sarà possibile unire Roma e L’Aquila.
NEL DETTAGLIO: Roma-Bagni di Tivoli (13 min. ) – Carsoli (31 min.) Avezzano (46 min) Sulmona (66 min.) – Chieti (85 min.)- Pescara(95 min.) OPPURE: Roma-Bagni di Tivoli (13 mi.) – Carsoli (31 min.) -Avezzano nella vecchia linea(46 min.) – Sulmona (66 min). L’Aquila 100 min.Nessuna stazione verrà ovviamente abbandonata e servirà per il resto del traffico nelle aree interne, perché nessuno sarà lasciato indietro: sarà possibile raggiungere la ferrovia veloce in breve tempo.
Sabato 1° Febbraio alle ore 16.00 si terrà ad Avezzano, presso il Castello Orsini-Colonna il convegno di presentazione ufficiale del progetto Mo.Ve.Te. per la linea potenziata veloce Roma-Pescara-L’Aquila.
Di seguito il Comunicato del MO.VE.TE.:
Al di là di migliaia di vuote parole, non esiste da parte di Ferrovie dello Stato alcun progetto, anche di massima, per la realizzazione della linea veloce Roma-Pescara-l’Aquila. Gli abbozzi di progetto d’intervento sinora prospettati tendono a spezzare la continuità della linea, anziché a collegare a dovere le zone interne della regione e queste con la capitale. E anche le chiacchiere si sono sempre spese su costosissimi tracciati legati a ‘corridoi’ TAV di alta capacità: il modo perfetto per non realizzare niente. Inoltre lo stato delle ferrovie abruzzesi è disperante, a fronte di continui e strategici progetti e lavori sulle linee sia del nord che del Sud-Italia.
La verità è che l’Abruzzo non conta niente, non è un bacino elettorale sufficientemente interessante perché a livello nazionale si decidano investimenti all’altezza delle necessità.
Ma l’epoca dell’Alta Velocità è, a giudizio della Corte dei Conti europea, ormai conclusa.
- Perchégli obiettivi delle velocità di progettazione non sono pressoché mai raggiunti
- Perchéne deriva che i costi di realizzazione non giustificano le reali condizioni di esercizio
- Perchél’A/Vriduce la possibilità di servire con contiguità bacini di utenze storicamente tra loro collegati
- Perché il semplice potenziamento delle linee esistenti risponde spesso meglio alle esigenze di preservare con cura le caratteristiche e le necessità dei territori, e di esaltarne le vocazioni.
Perché il Progetto MOVETE:
- Perchéil nostro potenziamento (in linea con le indicazioni europee) Roma-Pescara-L’Aquila darà vantaggi di percorrenza (Porta a Porta) di gran lunga migliori di quelli delle ipotesi fatte fino ad oggi dall’AD di RFI.
- Perchéla nostra ipotesi non lascia indietro nessun territorio, garantendo un numero di soste adeguato; a totale copertura dei bacini di utenza limitrofi posti sulla dorsale.
- Perchéi bassi tempi di percorrenza “Porta a Porta” (1,30/1,40 minuti) consentono un sensibile aumento della capacità di trasporto sia merci che passeggeri.
- Perchél’impattodemolitivoed invasivo delle opere sarebbe nettamente inferiore (30-40%) rispetto a qualunque ipotesi di alta velocità.
- Perché si bypassa tutta la mitologia relativa ai treni lunghi 750 mt (a lungo sbandierati come necessari e imposti dall’UE) che richiederebbero la ricostruzione o la rinuncia per il 70% delle attuali stazioni ferroviarie. In Italia attualmente non esiste un solo metro di ferrovia che operi con moduli di 750 mt.
- Perchél’A/VIN ITALIA costa oltretutto il doppio, a Km. rispetto agli altri paesi europei.
- Perchéil nostro progetto riduce di quasi il 50% il costo globale rispetto a quanto sarebbe necessario per una linea TAV secondo l’A.D. di RFI, mentre i tempi di percorrenza sarebbero DIMEZZATI.
- Perchéunalineacorrispondente ai canoni richiesti dall’Europa (TEN-T) PUO’ PER NORMA ESSERE REALIZZATA ANCHE CON LINEE A VELOCITA’ POTENZIATA COME nel nostro progetto.
- Perché,infine, il modello di sviluppo della nostra regione come pensato a monte del progetto MO.VE.TE. ne fa un soggetto coeso e integrato, e non un ‘corridoio’ che faccia semplicemente viaggiare più veloci le merci dal Tirreno all’Adriatico.
N. B. “Linea potenziata veloce” significa intervenire sulla linea esistente, modificando dove necessario il tracciato, realizzando se necessario qualche galleria, qualche viadotto e raddoppiando dove necessario, LASCIANDO IN FUNZIONE le tratte pre-esistenti alle modifiche, garantendo così la continuità dei collegamenti locali.
Nel convegno del 1° Febbraio saranno indicate le caratteristiche tecniche del progetto di pre-fattibilità, e la rispondenza con le direttive europee, necessaria ad ottenere il finanziamento dell’opera.
Maria De Deo (portavoce del MO.VE.TE.)
Antonio Mezzoprete, Maurizio Germani (referenti di progetto)