breve saggio letterario di Cicchetti Ivan
Caro Nonno, non capisco bene cosa sta succedendo. Sono giovane per capire molte cose di voi grandi, tanto che i primi giorni che ero a casa, la mia gioia di bambina di sette anni, era immensa, senza scuola, ma quella grande gioia è svanita, quando ho appreso che non si poteva uscire. Un male nascosto, invisibile, era li proprio fuori la nostra porta, fuori da ogni porta, tanto che in lacrime sbirciai dalla finestra per cercarlo di vedere. L’altra mattina, mentre ancora ero a letto, mia madre piangeva in cucina, abbracciata dall’affetto di mio padre, balzai subito dal letto e andai da mia madre. Caro Nonno, parlavano di te, eri malato, eri in ospedale, senza di noi, non ci avevi avvertito che non stavi bene. Per tutto il giorno i telefoni suonavano senza sosta, mia madre aveva perso ogni forza, ogni lacrima, e di li la notte arrivò in un attimo, e con lei il silenzio.Caro nonno, in quella notte una telefonata spezzò il silenzio, le urla di mia madre rimbombarono in tutte le pareti, il male invisibile ti aveva portato via……. Caro Nonno non ti ho salutato. Le lacrime mi accompagnarono fino al mattino, e al sorger del sole, con due occhi rossi andai in salotto, mio padre mi disse che il nonno era andavo via, e non potevamo vederlo, ne elogiare la sua salma in chiesa, lo guardai ed il vuoto mi rubo’………….CARO NONNO NON TI HO SALUTATO