Si è conclusa la decima edizione del Festival Mediterraneo della Laicità, organizzato dalla Associazione Itinerari Laici, in collaborazione con la Tavola Valdese e LabOnt Torino.
A ricevere il premio ‘Laici per il Mediterraneo 2017’ è stato Jocelyn Benoist, uno dei massimi filosofi francesi contemporanei, “per aver rinnovato la tradizione della filosofia francese dopo la grande stagione del post-strutturalismo”.
Di seguito la sua biografia: “Jocelyn Benoist, nato nel 1968 a Parigi, è Professore Ordinario di Filosofia contemporanea e di Filosofia della conoscenza all’Università Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Dal 2010 al 2013 è stato Direttore dell’Archivio Husserl di Parigi (CNRS-ENS). Ha ricevuto nel 2015, per la sua opera complessiva, il Gay-Lussac Humboldt Prize. Ha pubblicato 15 libri e più di 200 saggi. La sua riflessione verte sulla Filosofia del linguaggio e della mente e l’Ontologia e partecipa al dibattito contemporaneo sulla questione del ‘realismo’. Fra i suoi lavori recenti : ‘Le Bruit du Sensible’ (Ed.du Cerf, 2013), ‘Logique du Phénomène’ (Ed. Hermann, 2016) e ‘L’Adresse du Réel’ (Vrin, 2017)” Sono stati tradotti in italiano: “ I confini dell’intenzionalità”, Milano, Bruno Mondadori,2008 e “Concetti e frontiere. La mappa del nostro mondo”, Torino, Rosemberg & Sellier, 2011.
Silvana Prosperi, ideatrice del Festival, ha dichiarato: “Siamo particolarmente felici di questa decima edizione del Festival Mediterraneo della Laicità. La città di Pescara ha risposto numerosa alle tre giornate di eventi che abbiamo organizzato all’Aurum. Il tema di quest’anno ‘nel Web – Mobilitazione totale Connessione generale’ ci ha permesso di affrontare con i nostri relatori provenienti dal mondo della filosofia, della comunicazione, della psicologia, della sociologia questioni attuali come i cambiamenti linguistici, comportamentali, collettivi che si stanno verificando velocemente in parallelo alle nuove tecnologie dentro e fuori il web.
Solo per fare alcuni esempi: come cambierà il mondo del lavoro con l’arrivo dei robot? L’utilizzo dei social network ci rende più o meno soli? Come rispondere responsabilmente – sia singolarmente sia come società civile – all’odio in rete?“