“E’ una situazione che rischia di diventare insostenibile, sollevata dall’ANCI tanto a livello nazionale che regionale. Sono sempre più forti le criticità che si registrano nel welfare territoriale in ragione del continuo ritardo nella quantificazione e assegnazione agli enti comunali o Ambiti sociali distrettuali delle risorse finanziarie regionali e nazionali destinate al sociale e del contestato istituto della compartecipazione socio-sanitaria”. La denuncia arriva dalla Direzione Regionale dell’UDC Abruzzo. “La crescita della popolazione, l’aumento della durata della vita e l’invecchiamento della popolazione, la riduzione della natalità e della fecondità, l’aumento dell’incidenza e progressiva stabilizzazione della popolazione immigrata e l’incremento della disoccupazione, sono aspetti che incidono in maniera drammatica e preoccupante sulla spesa sociale a carico dei bilanci comunali, che ormai sono a rischio di dissesto finanziario – chiarisce il segretario regionale Udc Enrico Di Giuseppantonio, che come sindaco di Fossacesia e presidente della conferenza dei sindaci della Zona Sociale 2 di Lanciano tocca quotidianamente con mano una dura realtà -. E’ chiaro che le ricadute sono negative in termini assistenziali per i più deboli ed occupazionali per i lavoratori del terzo settore sul welfare territoriale. La Regione, in materia di compartecipazione socio-sanitaria, da un lato riduce quasi della metà rispetto all’anno scorso le somme da stanziare ai Comuni e dall’altro lato determina in modo iniquo i requisiti reddituali di accesso al contributo economico per i cittadini, ampliando in modo ingiustificato la platea dei beneficiari a discapito delle fasce sociali più deboli e svantaggiate del nostro territorio abruzzese. Chiediamo pertanto che la Regione, così come chiedono tanti sindaci, riveda questa iniqua situazione, che rischia di bloccare i Comuni”.