Si è concluso il progetto “Distretto dei beni culturali e ambientali della Marsica”, finanziato dal Gal Gran Sasso- Velino, la società cooperativa che ha lo scopo di gestire gli interventi previsti dal Programma di Sviluppo Rurale delle aree in esso comprese.
L’iniziativa, presentata nella sala consiliare del Comune di Tagliacozzo, alla presenza del sindaco Maurizio Di Marco Testa e del presidente del Gal Bruno Petrei, ha visto i 14 Comuni aderenti firmare un protocollo d’intesa finalizzato a valorizzare e diffondere l’immenso patrimonio culturale e ambientale della Marsica.
Il progetto pilota, coordinato dall’architetto Luca Piccirillo, si è diviso su due assi: uno dedicato alle risorse culturali, individuato nei Comuni di Piani Palentini e dell’alveo del Fucino e uno a quella ambientali, che riguarda i Comuni della Valle Roveto e dell’altopiano di Carsoli.
Proprio queste zone, di importanza faunistica, botanica e speleologica, sono accomunate da un omogeneo paesaggio carsico, ricco di cascate , come la Sorgente San Francesco Civita d’Antino, il Liri a Cappadoccia e la Riserva di Zompo lo Schioppo a Morino.
“La ricchezza del patrimonio culturale di queste zone offre notevoli esempi che coniugano archeologia, storia e architettura”, ha detto Piccirillo, aggiungendo: “Basti pensare al sito romano di Alba Fucens, al Castello Piccolomini di Celano, alle Torri di Aielli e Pescina, vestigia del sistema difensivo angioino, fino alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria a Scurcola, edificata da Corradino di Svevia dopo la battaglia di Tagliacozzo”.
A chiusura del progetto è stata realizzata e messa in rete un’applicazione, scaricabile su cellulari e tablet, in grado di offrire ai turisti percorsi personalizzati secondo il gusto e i tempi di percorrenza.
L’App verrà presa in gestione dalla Dmc Marsica, il cui responsabile, Giovanni D’Amico, ha annunciato che l’applicazione è stata aperta anche all’offerta di privati.
A manifestare il sostegno della Regione Abruzzo, sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale, Giovanni Di Pangrazio e il consigliere Lorenzo Berardinetti.
Claudia D’Orefice