“Prospettive dell’agricoltura e dell’olivicoltura nella Piana di Venafro: iniziative per una ripartenza”
Questo l’argomento della tavola rotonda di ieri, nella quale si è voluto fare il punto della situazione circa lo stato dell’Olivicoltura a Venafro. L’evento moderato da Mario Rambaldi, produttore agricolo di Venafro, ha visto la piena partecipazione anche di esponenti del Comune di Venafro, presenti fra gli altri il Sindaco Avv. Ricci e gli assessori Tommasone e Ottaviano, del Comune di Conca Casale, con il Sindaco dott. Bucci, e del Comune di Macchia di Isernia con il Sindaco dott. Stasi.
Mario Rambaldi ha anticipato, all’inizio dell’evento, i temi che successivamente sono stati trattati. L’olivicoltura, che da sempre ha rappresentato il principale patrimonio storico, culturale ed economico di Venafro, da qualche decina di anni non è più competitiva e quindi è stata sostituita dagli agricoltori, da attività ad oggi più remunerative come la coltivazione del mais. Quel poco che resta viene sfruttata principalmente per la produzione domestica.
L’arch. Franco Valente ha iniziato i lavori della tavola rotonda con un excursus della storia dell’olivicoltura a Venafro, che ha una tradizione di oltre 2300 anni, e raccontando le tradizioni e il valore simbolico dei prodotti tipici della cucina Venafrana.
L’ing. Gianfranco Nocilla direttore di un’azienda di formazione e coaching, ha segnalato quali possono essere le soluzioni per favorire la ripartenza suggerendo la implementazione di una politica che abbia quali obiettivi la produzione, la promozione, la ricerca scientifica e la tutela dell’olivo e dell’olio extravergine di Venafro, e che contestualmente coinvolga e sviluppi anche le filiere dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’enogastronomia.
A seguire è intervenuto Daniele Giallonardi (che sta curando la costituzione del presidio Slow Food in città) che ha parlato della sua esperienza volta alla valorizzazione dell’olio di Venafro.
Quindi, ha proseguito il il giornalista ed esperto di comunicazione enogastronomica Massimo di Cintio che ha parlato degli “Strumenti comunicativi per la promozione dei prodotti agrolimentari e del territorio” il quale ha sollecitato l’associazionismo fra i produttori agricoli di Venafro quale strumento indispensabile per la creazione della catena del valore.
La serata si è conclusa con un assaggio di prodotti tipici di Venafro, fra cui l’olio, il biscotto di Venafro, il pane di farro, il sedano e la scarola venafrana, interpretati dallo Chef Alessandro Rocchio del ristorante “il Monsignore” e da un assaggio dei confetti offerti dall’imprenditore Claudio PAPA.
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