Torna alla ribalta Giampaolo Giuliani dopo il sisma del 24 agosto che ha distrutto alcuni centri del reatino. Imperterrito, Giuliani continua le sue ricerche, i suoi studi, con esperti di Cina e Stati Uniti, perché a suo dire “lì ci sono ricercatori che sanno meglio interpretare i miei grafici”. Mentre in Italia no. L’Italia è un Paese che non gli crede, ma Giuliani continua ad implementare i suoi sistemi e a lavorare con le sue strumentazioni, chissà se un giorno dovremo dargli ragione.
“Se ora dico che me lo aspettavo (il sisma del reatino ndr) passo per il solito shamano, ma i miei strumenti hanno registrato un’anomala fuoriuscita di radon la sera del 23 agosto”. A L’Aquila venne accusato di procurato allarme, poi venne prosciolto. Adesso ci parla del sisma del reatino:
“Vado controcorrente – aggiunge – ma sono costretto a parlare in modo dissenziente nei confronti di tutti gli altri, esperti e meno esperti: quello che è successo oggi è uguale a quanto accaduto nel 1703, è la stessa identica storia, all’epoca fu prima ad Amatrice e poi all’Aquila, ma anche allora le scosse si protrassero per diversi mesi”.
Nel merito, Giuliani spiega che “le due macchine che lavorano mostravano un’anomalia, visto che hanno registrato insieme la fuoriuscita del gas, come se fossero posizionate nello stesso punto, quando invece una è a Coppito e l’altra a Ripa di Fagnano Alto, quindi a quaranta chilometri di distanza. Ciò significa che un terremoto si sprigionerà tra le 6 e le 24 ore successive”.
Questi sono i grafici che Giuliani ha postato sul suo profilo facebook, dove parla di anomalia registrate tra il 20 ed il 23 agosto:
“I primi 2 grafici mostrano l’anomalia osservata da Fagnano e Coppito ieri sera alle 23:00; il terzo mostra la correlazione tra le due stazioni. Ripeto non voglio entrare in nessuna polemica e mi dispiace per quanto è accaduto. Voglio comunque ricordare che in Italia purtroppo non siamo ancora preparati per far fronte a queste calamità, nonostante la natura mandi segnali di allarme. Non più di 20 giorni or sono, mentre ero negli USA per lavoro, rilasciai intervista in cui mi dicevo molto preoccupato per lo sciame in centro Italia”.
Infine, su Avezzano e Messina: “Sono trascorsi più di 100 anni dagli eventi di Messina e di Avezzano, 1908 e 1915 – spiega – oggi abbiamo una tecnologia che ci permette di comprendere meglio quanto accade rispetto ad un secolo fa, abbiamo le strumentazioni che possono misurare la dinamicità del terreno in cui viviamo, abbiamo tantissimi elementi e non ne teniamo conto”.