Torna a L’Aquila il 21 gennaio la star del violoncello Luca Franzetti con il pianista Simone Pedroni per “Riflessi di pace. America e Russia tra XX e XXI secolo”, con musiche di John Williams autore di celebri colonne sonore.
L’AQUILA. Due straordinari musicisti italiani, fra i migliori della scena internazionale, il violoncellista Luca Franzetti e il pianista Simone Pedroni si esibiscono per la Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, domenica 21 gennaio con inizio alle ore 18 presso l’Auditorium del Parco. Un ritorno a L’Aquila, quello di Luca Franzetti, già apprezzato dal pubblico in altre occasioni ed in particolare per il concerto inaugurale dello stesso Auditorium del Parco nel 2012, essendo stato primo violoncello dell’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado.
In questa occasione Franzetti condivide il palco con il virtuoso pianista e compositore Simone Pedroni, una personalità eclettica, musicista di raffinata libertà interpretativa; insieme propongono un programma singolare: “Riflessi di pace. America e Russia tra XX e XXI secolo“.
Infatti, la prima parte conduce oltre oceano, nell’America hollywoodiana, attraverso le musiche di John Williams, autore di celebri colonne sonore, vincitore di ben 5 Premi Oscar, con oltre 50 Nominations: la sua musica dal 1968 ad oggi ha contribuito al successo di film quali Schindler’s List, Salvate il soldato Ryan, Lo squalo, Nato il quattro luglio, Mamma, ho perso l’aereo, E.T. L’extraterrestre, senza contare le serie di Indiana Jones, di Harry Potter, di Star Wars e tantissimi altri.
In concerto i due artisti interpretano pagine di Williams tratte dalle colonne sonore di: “Sette Anni in Tibet”, “Storia di una ladra di libri”, “Memorie di una Geisha”.
La seconda parte del programma conduce nella Russia espressiva, profondamente contenuta nella Sonata op. 40 di Šostakovic.
Due artisti, dunque, punti di riferimento del concertismo italiano, si incontrano per condividere con il loro pubblico un programma singolare ed innovativo, che mette in relazione due mondi culturali apparentemente molto lontani fra loro: due mondi che, alla fine del secolo scorso, hanno portato l’umanità sull’orlo della catastrofe nucleare ma che, allo stesso tempo, si sono profondamente compenetrati e, in fondo, amati nelle loro contraddizioni. Tutto ciò è espresso nelle musiche presentate in questo originale progetto per violoncello e pianoforte.