Sono state effettuate perquisizioni e sequestri in Trentino Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Veneto e Calabria che hanno portato alla luce una vera e propria associazione a delinquere dedita alla condivisione di alcuni servizi delle maggiori piattaforme televisive a pagamento attraverso la rete.
Le indagini, iniziate un anno fa ad opera della Guardia di Finanza di Trento e coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento, hanno condotto al sequestro di decoders, apparati informatici, hard disk utilizzati per il card sharing, ovvero l’illecita condivisione dei contenuti attraverso server di appoggio situati all’estero.
Nello specifico la banda vendeva, installava e modificava apparecchi atti a decodificare trasmissioni ad accesso condizionato, attività che, oltre a provocare distorsioni nel mercato, integra una frode informatica a livello internazionale a tutti gli effetti.
Disposto, ad Avezzano, il sequestro di una postazione informatica connessa alla rete che serviva proprio a decodificare i segnali audiovisivi protetti.
I clienti, pagando un canone mensile, ricevevano le keyes digitali di accesso ai server esteri e potevano, così, leggere in chiaro tutti i programmi contenuti nei pacchetti a pagamento, risparmiando fino all’80% del listino ufficiale, con un’assistenza h24, 7 giorni su 7, sia online che a domicilio, per eventuali interventi sugli apparecchi modificati
Identificate e segnalate in tutta la penisola, assieme ai 9 componenti della banda residenti a Roma, L’Aquila, Rieti, Verona, Cosenza e Trento, altre 83 persone utilizzatrici del sistema illecito.
Claudia D’Orefice