V Premio dell’Editoria Abruzzese: i finalisti di Segmenti Editore

La Giuria della quinta edizione del “Premio dell’Editoria Abruzzese” ha selezionato i volumi Silenzio muto di Corrado Pace e Attenti al gradino di Giulio d’Amicone tra i finalisti del Premio riservato a opere di narrativa di autore abruzzese.
Domenica 3 dicembre 2017 presso il Circolo Aternino – P.zza Garibaldi – Pescara, alle ore 10,00 gli autori finalisti incontraranno la commissione giudicatrice, alle ore 16,00 si terrà invece la cerimonia conclusiva e la premiazione.

Silenzio muto narra le vicende che portano ad abitare nella stessa palazzina i personaggi del libro.
Intrecci, storie, conflitti di una palazzina in una piccola città di mare a rappresentare la complessa vita di ciascuno di noi.
Dalle azioni e dalle parole dei personaggi emergono con evidenza i loro caratteri, così il lettore incontra il coraggio di Marco, la forza d’animo di Cristiano, la simpatia scanzonata del soldato napoletano, l’invidia del generale Pollina, la sensibilità di Miriam, l’opportunismo di Filomena, la cattiveria di Maria, la malvagità di Erminia, il disagio adoscenziale di Paolo, la debolezza di Riccardo e di Antonio, la complessità di Walter e del conte Aquilino, la dolcezza e la sincerità di nonna Chiara.
Corrado Pace è autore di talento, che con sensibilità e ironia riesce a tratteggiare le caratteristiche di ogni personaggio, le vicende vissute, tanto che il lettore non potrà che riconoscersi nei protagonisti.
Ma nessuno, probabilmente, si identificherà in Erminia, donna diabolicamente cattiva.

Corrado Pace vive a Pescara. Da sempre appassionato di scrittura riempie cassetti di spunti e dialoghi dei romanzi che un giorno scriverà. Appassionato di mare, ne fa anche il suo lavoro, così come della pittura e della moda. Silenzio muto è il suo esordio letterario.

Attenti al gradino è un’indagine poliziesca condotta sul filo della parodia che ha come protagonista il Grande Detective (per gli amici GD).
Per quale motivo una facoltosa contessa romana incarica il più maldestro degli investigatori cittadini di pedinare la figlia?
Per quale incarico scende a Fiumicino MacRooney, il numero uno dei sicari internazionali?
E chi sono i sinistri appartenenti alla Congrega del Domino Nero?
A queste (e ad altre) domande cercherà di rispondere il Grande Detective (per gli amici GD).

Giulio d’Amicone è nato a Bologna e vive a Pescara, città in cui ha esercitato la professione di programmista e regista radiofonico e televisivo.
Laureato in lettere, coltiva da sempre passioni per la buona musica (da Beethoven ai Beatles), la buona letteratura e il buon cinema.
Critico cinematografico ha pubblicato diversi libri: L’uomo che uccise Liberty Valance (Le Mani 2007), René Clair, il sorriso al cinéma (Falsopiano 2010), Vamos, il western italiano oltre Leone (Falsopiano 2013).
Finalista nel 2014 al Premio Antonio Fogazzaro col racconto La disdetta (New Press Edizioni), ha esordito in campo letterario col romanzo La Musa. Uno svelamento (Bébert 2013), cui ha fatto seguito Crepe nel muro (Montag 2016).

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