Mercoledì 11 novembre i militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle Fiamme Gialle hanno eseguito, su disposizione del Gip del Tribunale di Roma, Vilma Passamonti, il sequestro di beni per 500.000 euro nei confronti dell’ex abate di Montecassino, Pietro Vittorelli, e del fratello di quest’ultimo, Massimo.
Secondo la Procura l’ex abate avrebbe, durante il suo mandato iniziato nel 2007 e conclusosi nel 2013, sottratto indebitamente le somme destinate a finalità di culto e alle opere di carità, riciclando quanto sottratto su vari conti correnti gestiti dal fratello nel ruolo di intermediario finanziario, per questo accusato di riciclaggio.
Le ingenti somme, prevalentemente reperite tramite l’8 per mille, sarebbero passate dai conti intestati allo Ior a quelli di vari istituti di credito privati riconducibili a Vittorelli, per essere poi destinate a fini personali.
Ma chi è l’ex abate indagato dalla Procura per appropriazione indebita?
Originario di San Vittore del Lazio (FR), classe 1962, medico chirurgo iscritto all’albo, Vittorelli fa il suo ingresso come postulante nell’Arciabbazia di Montecassino nel 1989, per poi ricevere l’ordinazione presbiteriale nel 1991.
Come medico chirurgo iscritto all’albo è nominato membro del comitato di biomedica dell’Asl di Frosinone dalla Regione Lazio nel 2003. Eletto abate da Benedetto XVI nel 2007, inviò nei primi giorni del suo mandato la famosa lettera aperta a tutti i sacerdoti, in cui li esortava a divenire “parroci di frontiera” pronti al servizio per gli altri.
Si dimette nel 2013 per motivi di salute e si trasferisce a Londra.
Autore di numerosi articoli sulla dottrina sociale della chiesa e di carattere giuridico è oggi abate emerito di Montecassino.
La vicenda non ha ancora provocato reazioni nella comunità monastica, tant’è che l’attuale abate, Don Donato Ogliari, non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito alla vicenda.
Prosegue, nel frattempo, il lavoro degli inquirenti.
Claudia D’Orefice