Fiorilli (Energie per l’Italia): “Stallo politico al Comune di Pescara”

“La situazione di impasse politico che ormai da settimane tiene ferma la giunta Alessandrini, impegnata nel balletto tra Teodoro-sì e Teodoro-no, è esattamente lo specchio dello stallo in cui versa Pescara da due anni e mezzo. Nessuna progettualità, nessuna opera, nessuna attività tesa a rilanciare l’economia del territorio, nessuna soluzione ai mille problemi che dal 2014 tengono ingabbiata la città. In compenso il sindaco si diverte nel suo valzer, un giorno sbattendo la porta per far uscire i componenti della sua giunta, il giorno seguente riaprendo uno spiraglio per far rientrare qualcuno. Ma di fronte al dilettantismo del sindaco Alessandrini, ci meraviglia che un politico di lungo corso e di grande esperienza come Gianni Teodoro si presti a un tale imbarazzante giochetto nel quale a rimetterci è solo Pescara”. A dirlo è il Coordinatore provinciale su Pescara di ‘Energie per l’Italia’ Berardino Fiorilli, il movimento che intanto domani, mercoledì 24 maggio, aprirà a Pescara il suo secondo Circolo, nel quartiere Porta Nuova.

“Francamente Pescara è stanca dei balletti del sindaco Alessandrini, la cui inesperienza è ormai venuta fuori in maniera lampante, tirato per la giacchetta e incapace di assumere sia una posizione che una qualunque decisione – ha osservato il Coordinatore Fiorilli -. Per comporre il suo impossibile puzzle amministrativo nel 2014 ha tirato dentro la maggioranza anche la lista Teodoro, pronto a fare patti anche col diavolo pur di vincere le amministrative, e ovviamente, a fronte del contributo elettorale ricevuto, ha dovuto accettare dentro l’esecutivo la giovane Veronica Teodoro. Un anno e mezzo fa circa ci ha ripensato e, forse sentendosi finalmente forte e autosufficiente, ha aperto la porta e ha cacciato, senza troppi problemi, la stessa Teodoro, oltre ad altri due assessori recordman di voti e preferenze, circondandosi di una giunta monocolore-Pd. Ora, evidentemente, si è accorto che tutta questa forza, in realtà, non ce l’ha, e, spaventato dalle sortite, in aula consiliare e fuori dall’aula consiliare, della lista Teodoro, ha riaperto le trattative che però da settimane sono nello stallo totale: dovendo riportare un proprio esponente in giunta, infatti, ovviamente la lista Teodoro ha riproposto, coerentemente, il nome di Veronica Teodoro, peraltro oggi forte dell’esperienza maturata proprio sul campo. Ma Alessandrini, o chi per lui, sembra aver alzato le barricate e ha lanciato chiari messaggi alla Lista Teodoro: fornire un altro nome alternativo a quello di Veronica Teodoro o salta il banco. Nel frattempo il Governatore D’Alfonso cerca di metterci una pezza candidando lo stesso Gianni Teodoro alla Presidenza dell’Ater, ma poi altra marcia indietro perché qualcuno si è improvvisamente accorto che sarebbe incompatibile. E nel frattempo che il duo Alessandrini-D’Alfonso continui a tessere la sua tela di Penelope, smentendo la sera ciò che si è deciso la mattina, Pescara annaspa e annega: zero opere pubbliche, zero progettualità, zero presenza istituzionale, zero sicurezza, zero ordine pubblico, zero promozione dell’immagine, niente di niente. Come se per risollevare le sorti di Pescara fossero sufficienti due concertini e qualche notte bianca. Ora basta – ha aggiunto il Coordinatore Fiorilli -: la giunta è immobile, la città è alla paralisi. Se già fatichiamo a comprendere o a dover accettare gli imbarazzi del sindaco Alessandrini, assolutamente privo di qualunque esperienza e know how politico, ci risulta difficile imputare i dietro front del Governatore D’Alfonso a ‘errori amministrativi’. Molto più facile credere che si tratti del solito tira-e-molla della politica Pd, impegnata più a cercare di tenere a galla una barca che affonda piuttosto che ad amministrare un territorio a zero crescita e zero sviluppo. E a fare le spese di questo lascia-e-prendi è proprio Pescara. Basta con i balletti, si cominci ad amministrare una città che sta morendo, si comincino ad affrontare i veri problemi come inquinamento, sicurezza e degrado. Se il sindaco Alessandrini non riesce a ritrovare il suo baricentro politico, e si sente ricattato, o pensa che fare il sindaco si riduca a dare prove di forza, lasci perdere un incarico che non è nelle sue corde e rassegni oggi stesso le dimissioni, offrendo a Pescara la possibilità di scegliere delle alternative”.

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