“Il sindaco Alessandrini non ha più i numeri per governare. Giovedì scorso, per la quarta volta consecutiva, la maggioranza ha fatto mancare il numero legale e la seduta si è aperta solo per la presenza responsabile dell’opposizione. Impossibile, a questo punto, continuare a pensare al ‘caso’ o a pure coincidenze: mancava il Capogruppo del Pd Presutti, mancava il Presidente del Consiglio comunale Pagnanelli, mancavano ampie fette della sua coalizione. Lo stesso primo cittadino dovrebbe prendere atto del drammatico immobilismo che caratterizza da mesi il suo governo e la sua città: Pescara è completamente abbandonata, sommersa dal verde cresciuto in maniera selvaggia perché gli uffici non hanno mandato avanti in tempo le gare per affidare i servizi di sfalcio e potatura; discariche abusive campeggiano ovunque; la totale assenza di manutenzione sta letteralmente facendo sprofondare il territorio. Per non parlare delle decine di delibere ferme che mai arriveranno in Consiglio, a partire da quella per le aree di risulta. A questo punto c’è evidentemente un’unica strada percorribile per il sindaco, quella delle dimissioni”. Lo ha denunciato il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli, ufficializzando l’ennesimo scivolone del sindaco Alessandrini.
“Giovedì pomeriggio è andato in onda, per l’ennesima volta, il desolante spettacolo di un’aula consiliare disertata dalla maggioranza di sinistra – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Solo la presenza dei consiglieri di opposizione ha permesso la presentazione della delibera su ‘Pescara città del benessere e della conoscenza’. È chiaro che l’assenza dai banchi della maggioranza ha un significato politico, ed è quello dello scollamento, della frattura interna, delle divisioni generate da quattro anni di mal di pancia e malcontenti, dai continui rimpasti di giunta che, dettati dall’alto, hanno scontentato le varie frange della sinistra, ma soprattutto dalle ultime risse interne scoppiate proprio sui temi ‘caldi’ che dovrebbero caratterizzare l’ultimo scorcio della consiliatura. Evidentemente il sindaco Alessandrini non è riuscito a trovare la quadra sulla delibera di via Bologna, uno dei nodi che ieri sarebbe arrivato al pettine e la sua maggioranza lo ha semplicemente abbandonato all’ennesima brutta figura di fine mandato. Voci insistenti, poi, parlano di un duro scontro che si sarebbe consumato all’interno della maggioranza nei giorni scorsi in riferimento alla delibera di fusione delle società Ambiente Spa, Attiva Spa e Linda Spa, un atto che molti ignoravano e che si sarebbero ritrovati come una minestra già pronta da ingoiare obbligatoriamente. Ma siccome in Consiglio comunale l’obbligo lascia il tempo che trova, gli effetti si sono cristallizzati nell’immagine di banchi vuoti. Ma ormai sono mesi che assistiamo a un decadimento qualitativo della già scarsa azione di governo della città e la ritroviamo nelle condizioni in cui versa Pescara: basta farsi un rapido giro nelle strade per vedere ogni angolo del territorio sommerso da boschi di erba e rovi, impraticabili i parchi cittadini e invase strade e marciapiedi. E questo non perché come ha tentato di giustificare il vicesindaco, l’erba alta sia ‘esplosa’ tutta all’improvviso da un giorno all’altro. È noto a tutti che l’erba cresce e in primavera va semplicemente programmato per tempo lo sfalcio, e invece l’amministrazione ha continuato a dormire nel suo letargo, accorgendosi appena qualche giorno fa che la natura stava sommergendo la città e affidando, in tutta fretta, a una ditta gli interventi ritenuti più urgenti per poi mandare avanti una gara d’appalto che, bene che vada, sarà conclusa per gli sfalci di settembre, La città è sporca: ovunque spuntano discariche abusive, marciapiedi non spazzati e cassonetti maleodoranti e se Attiva non riesce più a far fronte a servizi essenziali vuol dire che c’è un problema. A Pescara – ha proseguito il capogruppo Antonelli – non si fa manutenzione ordinaria da quattro anni e ora iniziamo a pagarne le conseguenze, con i manti d’asfalto che semplicemente sprofondano, e solo per pura fortuna non ci sono altre conseguenze più gravi. Pescara è una città ferma per esclusiva responsabilità dell’amministrazione comunale: per mesi abbiamo letto dell’imminente arrivo in aula del progetto di riqualificazione delle aree di risulta, che invece non è mai arrivato né mai arriverà. Tre anni fa sono partiti i presunti grandi progetti finanziati dalla Regione, come il completamento della Città della Musica o del Teatro Michetti, ed entrambi si sono tristemente arenati, tra impalcature e contenziosi. Pescara è la città dove si suonano due concertini e poi si spengono le luci per undici mesi l’anno. E questo accade quando un sindaco è costretto ad amministrare per spot, facendo esclusivo affidamento sui poteri della giunta, ma non può più né programmare né pensare alle grandi opere perché è solo, non ha più una maggioranza su cui contare, quella maggioranza che ormai ha lasciato Alessandrini solo nell’aula consiliare. E allora al primo cittadino chiediamo di fare un’azione di buon senso e di responsabilità, ovvero prendere atto dell’assenza dei numeri e lasciare una carica alla quale oggi non può dare più alcun senso”.