Il contenzioso durato ben 17 anni tra il Comune di Pineto e l’ENI sul pagamento dell’Ici/Imu sulle piattaforme petrolifere si era concluso nel migliore dei modi con la sentenza 3618 della corte di Cassazione. Solo per gli anni 1993-1998 la sentenza ha riconosciuto il diritto di ottenere il pagamento di 33 milioni di euro, risorse ingenti per un comune come Pineto, una occasione d’oro (nel vero senso del termine) per poter investire davvero sul sociale, sui servizi, sulle misure di sostegno al reddito, sulla manutenzione del territorio a fronte di anni di tagli derivanti dalle scelte sbagliate dei governi nazionali.
I commenti entusiasti del post-sentenza si sono però dovuti scontrare con un parere dei primi di giugno formulato dal Ministero dell’Economia che ha di fatto smentito quanto deciso dalla Cassazione considerando le piattaforme come beni removibili e non immobili. Una formula tecnica, una furbizia d’ufficio che nasconde di fatto la volontà politica del governo Renzi di non inimicarsi le compagnie petrolifere ed in primis l’ENI, tutto questo è semplicemente inaccettabile.
Le reazioni degli esponenti abruzzesi di Sinistra,Ecologia e Libertà: “Come Sel-Sinistra Italiana ci siamo subito attivati tramite il nostro parlamentare alla Camera Gianni Melilla che ha prodotto un’interpellanza ad hoc al Ministro dell’Economia Padoan e crediamo che nell’interesse di Pineto (e in generale di tutti quei comuni che hanno già avviato il ricorso una volta sancito il precedente) sia doverosa da parte delle forze politiche, a partire dal Pd locale e regionale, una dura presa di posizione contro il Governo, che su questa come su altre vicende si dimostra sempre più lontano dagli interessi cittadini e sempre più vicino a quelli delle lobbies del petrolio”
Redazione ilfaro24.it