Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è un Sito di Importanza Comunitaria della Rete Natura 2000, uno dei parchi nazionali storici e tra i più importanti d’Italia con specie uniche come l’orso bruno marsicano, il lupo e il picchio di Lilford.
Proprio una delle aree di maggior pregio per la presenza di faggete secolari, tutelate dalla presenza di zone a riserva integrale, è stata sfregiata dall’inizio di lavori per asfaltare una strada che penetra nella bellissima zona di Prati d’Angro, nel comune di Villavallelogna, per un progetto dell’Amministrazione Comunale di “manutenzione straordinaria” con una spesa di circa 500.000 Euro di fondi pubblici.
La strada in questione fu già parzialmente asfaltata anni addietro, ma ormai da molto tempo si trovava in condizioni di sterrato a uso solo di locali aventi diritto per svolgere le attività silvo-pastorali tipiche delle aree montane abruzzesi e ai pochi turisti della domenica non disposti a lasciare l’auto pochi chilometri prima.
Da anni il Parco cerca di porre un limite all’accesso, come è avvenuto in altri comuni del dell’area protetta, ma purtroppo con scarsi risultati. Quest’ultimo intervento è stato autorizzato anche dall’Ente Parco che ha cercato un compromesso proponendo misure di compensazione e mitigazione, seppur minime, al progetto del Comune.
Tra le prescrizioni dell’Ente Parco c’era anche quella di limitare l’intervento alla parte iniziale della valle e la futura limitazione dell’accesso attraverso una sbarra. Tutto vano, perché i lavori sono iniziati proprio dal fondo valle, dall’area più sensibile, peraltro in base ad una valutazione d’incidenza, obbligatoria per il rispetto delle norme comunitarie, assolutamente insufficiente. Del resto, molti studi scientifici dimostrano inequivocabilmente l’impatto che ha questo tipo di interventi su molte specie animali e vegetali.
A parere del WWF, l’Ente Parco non avrebbe dovuto rilasciare il nulla-osta e comunque deve oggi intervenire per bloccare l’attacco al suo patrimonio. E tutti gli Enti competenti, compreso il Ministero dell’Ambiente, devono adoperarsi per fermare questo assurdo progetto, scongiurando danni irreversibili al patrimonio naturale del Parco con conseguenti inadempienze delle normative comunitarie foriere di ulteriori procedure di infrazione in materia ambientale sulle quali il nostro Paese detiene un record negativo.
“Il WWF non può assistere a questo scempio non giustificato da alcuna motivazione pratica visto che la strada non ha neppure funzioni di collegamento”, dichiara Luciano Di Tizio, Delegato WWF Abruzzo. “Stiamo assistendo ad un’aggressione al territorio che ci riporta alle battaglie storiche del Parco d’Abruzzo contro i tentativi di costruzione di strade e villette in un’area prossima a questa, quella della Cicerana”.
“L’area di Prati d’Angro è di grande importanza per l’orso bruno marsicano, frequentata anche da femmine con prole, ricca di siti di rifugio e alimentazione”, conclude Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia. “E riveste un’importanza anche per la presenza di specie nidificanti ornitiche inserite nella Direttiva Uccelli. Come WWF siamo pronti ad affiancare tutti gli Enti che intendono effettivamente opporsi a questo scempio, a partire dall’Ente Parco al quale chiediamo di intervenire immediatamente, vista la violazione delle sue stesse prescrizioni, e subito dopo di rivedere l’autorizzazione rilasciata”.