Sono in molti a chiedersi perché le piattaforme per fare trading online sono in crescita da un po’ di tempo a questa parte. La risposta naturale sarebbe quella di imputare tutto il merito di questo boom alla pandemia da COVID-19, epidemia su scala globale che ha caratterizzato questo anno e che ha costretto centinaia di persone in tutto il mondo a rimanere a casa.
Ma che sia altro dietro? Possibile che sia solo un effetto della pandemia quello di aver prodotto così tanti trader in Italia e nel mondo? Scopriamolo insieme.
Un po’ di numeri
I primi numeri da analizzare sono quelli relativi alle società di brokeraggio online aperte in Italia nel 2020, e rapportarle ai numeri precedenti. Secondo la CONSOB, l’incremento nel 2020 di aziende certificate rispetto al 2018 è stato dell’83%, con un numero complessivo di 242 servizi di questo tipo con cui è possibile investire online sui mercati.
Se questo però è un fenomeno sicuramente legato alla pandemia, è anche vero che la crescita era ormai iniziata da tempo. Se pensiamo ad esempio ad eToro, il servizio di brokeraggio più famoso al momento in Italia, questo ha visto un incremento tale da farlo arrivare a 20 milioni di utenti in neanche 10 anni, con un’accelerata arrivata con il 2020.
Quali sono gli investimenti preferiti dai trader?
Un altro motivo che ha reso così famose le piattaforme di trading online è sicuramente la forma di investimento che si è imposta di più in questo ambiente: il trading tramite CFD.
Questa forma di investimento prevede l’utilizzo di prodotti finanziari chiamati “Contracts for Difference”, comunemente conosciuti col nome di CFD. La loro peculiarità è quella di permettere investimenti non solo tramite l’acquisto diretto di un asset, sperando quindi necessariamente in un rialzo di quest’ultimo, ma di investire puntando sulla quotazione senza possedere l’asset.
Cosa significa questo? Significa che si potrà guadagnare dalle oscillazioni derivate da una quotazione in borsa, a prescindere se esse siano positive o negative: basterà investire in maniera adeguata.
Tra i principali asset finanziari su cui è possibile investire in CFD ricordiamo:
- Azioni titolate
- Coppie valutarie (FX)
- Criptovalute
- Indici
- Materie prime
- ETF
A prescindere da quale asset si seleziona, ricordiamoci sempre però di fare particolare attenzione su quanto investito. La volatilità dei mercati finanziari è infatti un’arma a doppio taglio, e si rischia di perdere tutto se non si usa cautela, soprattutto se c’è di mezzo la leva finanziaria.
Come evitare di essere imbrogliati?
Così come c’era da aspettarsi, insieme alla maggiore diffusione di queste piattaforme per trading online si è registrata una maggiore incidenza di truffe e broker illegali che hanno truffato i propri clienti.
Di poco tempo fa è infatti la notizia della chiusura di altri 7 siti di trading illegali da parte della polizia postale, ma tra il 2019 e il 2020 questo numero i siti oscurati erano stati più di 340. Come fare quindi per evitare di cadere in questi servizi truffaldini?
La risposta è semplice: selezionare esclusivamente broker autorizzati. Con questo si intende dire che c’è bisogno di rivolgersi esclusivamente a quei broker che hanno dalla loro parte una o più licenze elargite da un ente regolatore.
Tra i principali enti regolatori presenti in campo internazionale ricordiamo:
- ASIC
- BaFin
- CONSOB
- CySEC
- FSA
- JFSA
- ESMA
Se un broker è sprovvisto quindi di licenze di alcun tipo, o di licenze non valide nel territorio in cui si trova, la truffa è dietro l’angolo e si potrebbero perdere tutti i propri risparmi senza quasi accorgersene.
Va da sé perciò che un controllo approfondito tramite i numeri di licenza, sia sulla pagina del broker online, che sulla pagina principale dell’ente regolatore, è d’obbligo.