Dolce tipico della tradizione abruzzese, è un dono che ci si scambia, oggi come in passato, durante le festività pasquali, da consumare al termine del pranzo della domenica. Anche la sua ricetta, come quella delle pupe e dei cavalli, cambia da provincia a provincia, di casa in casa.
È una ricetta antica, citata per la prima volta nel Libro novo nel qual s’insegna a far d’ogni sorte di vivande del 1557 di Cristofaro da Messisbugo, cuoco alla corte degli Estensi di Ferrara, che si trovò nelle nostre terre.
Nell’arte pasticcera, nulla può esser lasciato al caso, è un gioco di equilibri, se solo uno d’essi viene meno, un forno un pò più basso, l’impasto mescolato troppo velocemente, una sfoglia troppo umida, il risultato non sarà quello desiderato.
Il godere della bontà di un dolce in cui tutti questi equilibri sono rispettati, è un’esperienza meravigliosa in cui tutti i sensi sono coinvolti e rendeno merito ad un’arte pasticcera importante, probabilmente troppo spesso trascurata, quella abruzzese.
Ingredienti per 4 persone: Pasta frolla: 300g farina,100 gr di zucchero,4 cucchiai di olio evo,2 uova medie
Ripieno: 500g ricotta fresca di mucca, 5 uova medie, 5 cucchiai colmi di zucchero, scorza di 1 limone biologico, un pò di farina,1 pizzico di sale,zucchero a velo per la decorazione.
” I profumi della propria terra è il cuore delle radici di essa, la linfa che ogni giorno li tiene vive, vive come i nostri antenati che le hanno conservate ” ( Cicchetti Ivan )
( Cicchetti Ivan )