I liquori più conosciuti delle terre abruzzesi sono sicuramente la Ratafìa e la Genziana, molto apprezzati da locali e turisti, racchiudono un pò l’essenza di questo territorio. La ratafià in Abruzzo è un liquore diffuso in tutta la regione a base di amarene e di vino rosso ottenuto da uve del vitigno Montepulciano. È tradizionalmente prodotta ponendo, in proporzioni variabili secondo la ricetta locale, amarene mature intere o snocciolate e zucchero dentro recipienti di vetro esposti al sole per circa 30 giorni, al fine di favorire la fermentazione. Al prodotto così ottenuto si aggiunge poi il vino rosso, lasciando macerare e agitando periodicamente il tutto per almeno altri 30 giorni, ma si può arrivare anche a 5-6 mesi. Il prodotto è poi filtrato e imbottigliato. In alcuni casi dopo la filtrazione si aggiunge dell’alcool per aumentarne la gradazione,è un liquore dolce e molto gradevole. È normalmente consumato giovane, per apprezzarne la maggiore freschezza degli aromi. La preparazione e l’uso della Ratafia rientrano nella secolare tradizione contadina tramandata di generazione in generazione. La Genziana è invece una pianta erbacea perenne, grazie alle radici molto sviluppate, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae.L’epiteto “maggiore”, con cui è comunemente denominata la specie, si riferisce alle sue dimensioni, superiori a quelle delle altre specie del genere Gentiana.La pianta è alta da 40 a 140 cm. Si tratta di un’erba perenne, glabra, con grande rizoma ramificato e fusto cavo, semplice ed eretto.Può avere da tre a dieci fiori in verticilli all’ascella di foglie amplessicauli; la corolladi ciascun fiore, di colore giallo, è divisa in 5-6 lacinie. Fiorisce per la prima volta a dieci anni di età. Con la Genziana si produce in Abruzzo un amaro molto particolare, con qualità digestive, poichè cresce la Genziana è solita crescere anche sulle pendici degli Appennini. Negli ingredienti compare solo Radici di Genziana, acqua, zucchero e vino bianco.
( Cicchetti Ivan )