Eva Braun nasce a Monaco di Baviera, nella Isabellastraße 45, secondogenita del luterano Friedrich “Fritz” Braun e della cattolica Franziska “Fanny” Kronberger. Eva e le sue sorelle, Ilse Braun e Margarete “Gretl” Braun, vennero educate secondo la religione della madre. Dopo aver frequentato il liceo, trova un impiego come commessa nello studio del fotografo personale di Hitler, Heinrich Hoffmann. L’incontro tra la giovane ragazza e il futuro Fuhrer avviene nell’ottobre del 1929, ma, inizialmente, Eva non rimane particolarmente impressionata da quel signore «di una certa età con dei buffi baffetti». La loro relazione diventa seria intorno al 1932: la presunta amante di Hitler, la nipote Angelika Maria Geli Raubal, figlia della sorella Angela Hitler, si è suicidata l’anno precedente ed Eva incomincia a frequentare assiduamente l’appartamento dell’uomo, all’insaputa dei suoi genitori. In vista delle importanti elezioni del 1932, Hitler e il suo entourage girano la Germania in lungo e in largo, occupati con la campagna elettorale. Eva rimane sola per lungo tempo, fino a che, il 1º novembre, si spara un colpo in gola. Miracolosamente salva, il suo gesto attira però l’attenzione di Hitler, che aveva ancora in mente sua nipote Geli Raubal e la sua tragica fine. Il 28 maggio 1935, tenta nuovamente il suicidio, ingerendo sonniferi, ma anche stavolta riesce a salvarsi. Nell’autunno del 1935, abbandona lo studio di Hoffmann e si trasferisce in una villetta nel quartiere residenziale di Monaco, dono personale del Führer, insieme a sua sorella minore Gretl e ai suoi due scottish terrier, Negus e Stasi.
Ama trascorrere le vacanze al Berghof, la residenza personale di Hitler, dove può comportarsi da padrona di casa e intrattenere numerose feste per ospiti illustri. È libera di fare ciò che vuole, compreso bere e fumare, ma viene descritta come «la donna più infelice del Terzo Reich». Il 3 giugno del 1944, sua sorella Margarete “Gretl” Braun sposa l’Obergruppenführer Hermann Fegelein, che verrà fucilato negli ultimi drammatici atti del Terzo Reich, a causa delle trattative che lui e Himmler stavano attuando con gli Alleati per mezzo del conte Folke Bernadotte.
Nel febbraio del 1945, Eva torna a Monaco per festeggiare con la famiglia i suoi 33 anni, ma riparte subito per Berlino, per restare accanto al compagno, in un estremo atto di coraggio e di amore. I due si sposano il 29 aprile, alla presenza di Joseph Goebbels e Martin Bormann. La sposa indossa un vestito nero di seta ed è orgogliosa di poter scrivere sul documento ufficiale il nome “Eva Hitler”. Eva Braun e Adolf Hitler si suicidano nel pomeriggio di lunedì 30 aprile 1945, intorno alle 15.30. Lui si spara un colpo di pistola, mentre lei si avvelena con il cianuro. I corpi vengono bruciati e seppelliti nel giardino della Cancelleria, con una solenne cerimonia presieduta da Goebbels, che era appena succeduto a Hitler come cancelliere del Reich. Tuttavia, con l’apertura, nel 1993, di alcuni archivi del disciolto KGB, i documenti concernenti la morte di Hitler hanno ufficialmente confermato la testimonianza di Hugh revor Roper, raccolta nel libro The Last Days of Hitler (“Gli ultimi giorni di Hitler”) del 1947 e concomitante con quella sovietica. L’Armata Rossa scopre nel Fuhrerbunker i cadaveri di Hitler, Eva Braun, il cane Blondi e il suo cucciolo. Temendo che il sito scelto per la sepoltura dei cadaveri potesse divenire centro di culto per neonazisti e fanatici, il direttore del KGB,Jurij Andropov, ordinò la cremazione dei resti, e, il 4 aprile 1970, le ceneri furono sparse nel fiume Elba. Il resto della famiglia Braun sopravvisse alla guerra. Suo padre Fritz morì nel 1964, sua madre nel 1976, all’età di 96 anni, e la sorella maggiore Ilse si spense nel 1979. Gretl, il 5 maggio del 1945, mise al mondo una bambina, che chiamò Eva, in onore dell’amata sorella. Proprio come la zia, Eva Fegelein si tolse la vita a causa di un uomo, nel 1975. Gretl, che nel 1954 si era sposata in seconde nozze, morì invece nel 1978.
Nell’aprile del 2014 alcuni ricercatori londinesi hanno effettuato uno studio secondo il quale Eva Braun avrebbe potuto avere origini ebraiche. Analizzando i presunti capelli di Eva Braun, rinvenuti su una spazzola trovata a Berghof, la residenza bavarese del Führer, è stata identificata una sequenza di DNA “fortemente associata” agli ebrei aschenaziti. Il risultato dello studio potrebbe essere confermato definitivamente solo confrontando il profilo genetico ottenuto dai capelli con quello dei parenti di Eva Braun, che però non hanno intenzione di acconsentire all’esperimento.