Gli incidenti domestici fanno più vittime e feriti di quelli stradali e sul lavoro. Un dato su tutti: ogni anno, in Italia, su circa 7 milioni e mezzo di accessi al pronto soccorso, 1 milione e 800mila sono dovuti a incidenti che si verificano in casa. Un pericolo a cui l’Abruzzo non si sottrae. Infatti, nel 2013, il numero di ricoveri in regione per incidente domestico è stato di poco inferiore a 4.000 mentre dati degli anni precedenti, sugli accessi annui ai pronto soccorso della nostra regione, documentano che il 44% riguarda cadute e inciampamenti. Un fenomeno di vasta portata che coinvolge, oltre agli adulti, anche i bambini, per i quali i dati parlano di 31 ricoveri negli ospedali abruzzesi, dovuti ad avvelenamento ed effetto tossico dei farmaci o medicamento non specificato. I bambini da 0 a 4 anni, insieme a persone con oltre 64 anni, sono le fasce anagrafiche più colpite secondo dati ufficiali che, peraltro, colgono solo una parte di una più ampia problematica. C’è infatti un’alta percentuale di incidenti che, al momento della compilazione degli atti di dimissioni dall’ospedale, per ragioni diverse non viene ricondotta alle disavventure domestiche. Per mancanza di una ‘cultura’ della prevenzione la casa diventa così un luogo infido, capace di tenderci ‘tranelli’ tra cui i più frequenti sono: cadute da altezza (quasi il 30%, prima causa, spesso invalidante per persone over 64, a seguito di fratture al femore), inclusi inciampi e spinte, caduta a livello, (12%), urti (15.5%), ferite da oggetto tagliente o penetrante (12%), ustioni, lavori bricolage. Del resto, rispetto alla media nazionale, in Abruzzo (indagine Passi del 2013 su persone tra 18-69 anni), la percezione del pericolo domestico è inferiore alle media nazionale (2,19% contro 5,7). Tutto ciò, oltre a generare decessi nei casi estremi, causa lesioni fisiche di diversa entità (anche invalidanti) e costi sanitari molto elevati (per ricoveri ospedalieri e assistenza), contrassegnati da forti ricadute sociali. I luoghi con maggior frequenza d’infortunio sono soggiorno/camera da letto (18,6%), seguiti da pertinenze come garage-parcheggio (18%) e cucina (17.2%). Il Ministero della Salute ha ormai inserito stabilmente questo argomento nei piani nazionali della prevenzione degli ultimi anni ed ha altresì finanziato la pubblicazione, avvenuta nel febbraio scorso, delle prime linee guida nazionali sugli incidenti domestici in età infantile. Questa pubblicazione è frutto di un lavoro di un gruppo di esperti a livello nazionale, coordinato dall’Università del Piemonte orientale, a cui ha contribuito, unica tra quelle abruzzesi, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, (di concerto con altre aziende sanitarie d’Italia) ed enti come Istat, Inail. In questa pubblicazione la Asl 1 Abruzzo è presente con un lavoro di Fabio Schiavitti, dipendente della Asl di Avezzano nel servizio Igiene e sanità pubblica. Il volume sulle linee guida sarà presto disponibile sul sito dell’Istituto superiore della sanità. Schiavitti ha iniziato il suo percorso come studioso della materia nel 2007, assumendo successivamente il ruolo di formatore regionale e, nel 2010, è stato coautore di un manuale tecnico per operatori della prevenzione. “Bisogna cercare di sensibilizzare il più possibile la gente sulla sicurezza domestica”, spiega Schiavitti, “e la nostra Asl, all’interno di progetti nazionali, lo fa da anni con analisi e studi, cercando di costruire una cultura della prevenzione anche tramite la distribuzione di materiale formativo-informativo. A questo proposito, nell’ambito del piano regionale della prevenzione 2010-2013, nei centri vaccinali della Asl provinciale abbiamo distribuito circa 1.700 questionari e brochure illustrate multilingua”.