LA MUSICA L’UNICA LUCE DI UN ESISTENZA
Alice nasce Praga nel 1903, da una famiglia ebraica di lingua tedesca. Il padre, la fa crescere comunque in un clima intellettualmente stimolante. A casa Sommer sono frequenti le visite di raffinate menti dell’epoca, come Franz Kafka, Sigmund Freud, Franz Werfel , Gustav Mahler e Max Brod. È la madre di Alice a trasmetterle l’amore per la musica. E ad accorgersi dell’innata propensione della figlia. A 3 anni Alice sta seduta al piano. A 5 inizia a prendere le prime lezioni. All’età di 12 anni la ragazza studia con il compositore Vaclav Stepan e in seguito s’iscrive al Conservatorio di Praga. Il suo enfatico talento è in breve tempo pubblicamente riconosciuto e la giovane pianista diventa una fra le concertiste più apprezzate del paese. Già nel 1921, a soli 18 anni, i giornali della città ne parlano con entusiasmo. Nei primi anni trenta è già molto famosa in Europa. Quando, però, nel 1939 i nazisti invadono la Cecoslovacchia alla Sommer viene proibito di suonare in pubblico perché ebrea. Ma la sua passione per la musica non si spegne e Alice continua, caparbiamente, a suonare in casa fino al 1943, anno in cui viene catturata e deportata con il marito ed il figlio di 6 anni nel campo di concentramento di Theresienstadt. Alice Sommer non si abbandona allo sconforto e diventa una delle più grandi concertiste del lager.
I comandanti nazisti sfruttano il talento dei musicisti ebrei rinchiusi a Theresienstadt per fare propaganda politica. Alice, nei due abbi di prigionia, suona più di 100 concerti. La musica e il vecchio usurato pianoforte che le viene concesso, non solo diventano il filo sottile che la tiene legata alla speranza, alla vita, ma le consentono di salvare la propria vita, quella del figlio e di evitare il campo di sterminio.
La stessa fortuna non capita al marito Leopold che viene, invece, trasferito prima ad Auschwitz e poi a Dachau, luogo in cui morirà di tifo alla metà de 1944. L’anno dopo, nel 1945, la pianista è nuovamente libera e può fare ritorno con il piccolo a Praga, dove terrà un indimenticabile concerto. Nel 1949 Alice Sommer e il piccolo si trasferiscono a Gerusalemme, ancora una volta la musica le dà la forza per non arrendersi e la Sommer trova il coraggio d’iniziare una nuova vita, insegnando pianoforte. Purtroppo la quiete non arriva neanche in Israele tanto che si trasferisce a Londra, città in cui abiterà fino alla sua morte, a 110 anni. Alice deve tutto alla musica, deve tutto a Beethoven, il suo grande amore e da lui ha imparato a lottare, ad avere fede per la vita e continuare a ripetersi.