“L’Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale non erogherà un euro per lo sviluppo dei porti abruzzesi, tutti i fondi sono destinati al porto di Ancona. La conferma ai nostri sospetti è arrivata oggi nel corso del vertice straordinario della Seconda Commissione, alla quale hanno preso parte il Governatore-Senatore, Luciano D’Alfonso, e il Presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri. A questo punto porteremo il duro confronto nell’aula consiliare, in una seduta straordinaria e urgente del Consiglio regionale per determinare la modifica del documento a difesa degli interessi degli abruzzesi che oggi devono pagarsi con le proprie tasse opere che sono invece di competenza statale a differenza di quanto accade nelle altre portualità”. Lo hanno detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e il consigliere regionale Mauro Febbo, Presidente della Commissione Vigilanza, protagonisti oggi di un duro scontro in Commissione con il Presidente D’Alfonso sulla vicenda dei porti abruzzesi.
“Ancora una volta D’Alfonso ha dimostrato di non avere alcuna autorevolezza all’interno dell’Autorità, nel quale ha deciso di affidare al suo Segretario particolare Del Vecchio la carica di esponente-rappresentante per l’Abruzzo – hanno commentato il Capogruppo Sospiri e il consigliere Febbo -. Oggi abbiamo chiesto la seduta per esaminare il documento inerente il Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nel quale non compare un solo investimento per i porti di Pescara e di Ortona. Cinque le opere che verranno finanziate e inerenti tutte il porto di Ancona, un dato che, purtroppo, era scontato e che avevamo ampiamente previsto quando abbiamo contestato con forza l’ingresso delle portualità abruzzesi sotto l’egida di Ancona, era ben prevedibile che Pescara e Ortona sarebbero diventate le due ‘cenerentole’ destinate a raccogliere solo briciole e avanzi e, in questo caso, neanche quelli ed è inaccettabile se pensiamo alle problematiche dei nostri scali portuali, alle loro necessità vitali, e soprattutto alle mille promesse di riqualificazione e sviluppo fatte negli ultimi quattro anni e mezzo dal Governatore-Senatore D’Alfonso, il ‘principe’ delle illusioni. A fronte della nostra denuncia, il segretario particolare dello stesso D’Alfonso, Del Vecchio ha risposto tentando di stemperare, gettare acqua sul fuoco e smentire contrapponendo le sue solite sterili chiacchiere e fantasie alle nostre carte documentate. Salvo poi essere smentito egli stesso non da Forza Italia, ma addirittura dallo stesso D’Alfonso il quale ha annunciato una presunta azione della Regione nei confronti dell’Autorità per far modificare il documento e far riservare almeno il 30 per cento dei finanziamenti sui porti di Pescara. Purtroppo nella seduta odierna sono state confermate le nostre informazioni: l’Autorità non ha disposto un solo euro per i nostri porti e ha piuttosto inoltrato al MIT solo la richiesta di finanziamenti per il porto di Ancona, 5 interventi in tutto. Secondo il Governatore D’Alfonso, ciò è avvenuto perché la Regione Abruzzo ha già inserito finanziamenti sul Masterplan, 71milioni e mezzo teorici, di cui 31milioni di euro per il porto di Pescara e 40milioni e mezzo su Ortona, decidendo, di fatto, di usare i soldi degli abruzzesi per fare opere di competenza statale, ovvero dell’Autorità di Sistema. E noi riteniamo tale disposizione semplicemente vergognosa e inaccettabile: l’Autorità deve iniziare a considerare i porti abruzzesi alla stessa stregua di quelli marchigiani perché è chiaro che nessuno scalo diventerà strategico se non si realizzano adeguati investimenti e si continua a considerare le nostre strutture come scali di infimo livello, di pessima manutenzione, buoni, al massimo, per le flotte pescherecci, dove resistono, o per il diportismo. Non riteniamo accettabile che le opere sui nostri porti debbano essere finanziate dagli abruzzesi, attraverso il Masterplan, mentre sia lo Stato a occuparsi e a elargire fondi per i porti marchigiani. È chiaro – hanno aggiunto il Capogruppo Sospiri e il consigliere Febbo – che quel documento va cambiato e siamo pronti allo scontro frontale in Consiglio regionale: nell’atto di programmazione vanno dirottati fondi per coprire le somme che ancora oggi mancano per il completamento degli interventi, ossia circa 20milioni di euro per opere a mare sul porto di Pescara e altre somme per realizzare le vasche di colmata al Porto di Ortona dove stoccare i materiali del dragaggio la cui dislocazione in discariche marine o terrestri distanti dal luogo di asportazione hanno costi insostenibili e a tal proposito ricordiamo che i lavori per 9milioni e mezzo di euro già appaltati per il dragaggio del porto di Ortona sono fermi perché non si riesce a trovare una discarica o una vasca di colmata dove depositare circa 300mila metri cubi di sabbia”.