“Lunedì presenteremo in Regione una proposta di legge per destinare parte dei fondi del Masterplan per risolvere l’emergenza dell’edilizia residenziale pubblica su Pescara. L’obiettivo è rendere disponibili subito almeno 5 milioni di euro per sistemare il patrimonio pubblico di Pescara e dare immediatamente una casa alle 84 famiglie di via Lago di Borgiano rimaste in strada perché 3 palazzine stanno per collassare. Con i 600mila euro annunciati dal Governatore D’Alfonso non ci faremo nulla, difficilmente riuscirà a dare le abitazioni per settembre. Nel frattempo Forza Italia chiede che venga subito convocato il Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza per predisporre la task force che garantirà lo sgombero immediato delle case occupate abusivamente, quelle case, oggi più che mai, vanno assegnate a chi ne ha diritto. Infine attendiamo chiarimenti da Ater, Comune e Regione sull’enorme e ingiustificabile ritardo con cui si sono attivate le procedure dell’emergenza per l’evacuazione di via Lago di Borgiano, il 4 luglio, rispetto alla consegna della relazione da parte della Labortec che già il 14 giugno aveva ufficializzato almeno all’Ater le condizioni di estrema pericolosità delle tre palazzine”. Lo hanno detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i consiglieri comunali Marcello Antonelli e Fabrizio Rapposelli per Forza Italia e Guerino Testa per la lista Pescara in Testa, nel corso della conferenza stampa convocata sull’emergenza in corso in via Lago di Borgiano.
“Sulla vicenda ci sono ancora troppi lati oscuri su cui va fatta chiarezza – ha esordito il capogruppo FI Antonelli -: la Labortec il 14 giugno aveva già definito un quadro preoccupante rispetto alle indagini strutturali condotte su tre palazzine di via Lago di Borgiano, che porta alle conclusioni cui si è giunti nelle settimane successive, ovvero al loro sgombero. Dunque già dal 14 giugno il committente di quelle indagini, ossia l’Ater, e forse la Regione e il Comune, avevano contezza delle conclusioni della Labortec, ovvero del problema strutturale dei fabbricati e la proposta di fare approfondimenti. E allora, se già dal 14 giugno si era a conoscenza della situazione di rischio, le cose si potevano organizzare meglio in 20 giorni? Noi pensiamo di sì, noi diciamo che gli Enti pubblici dovevano essere informati per trovare tempestivamente una sistemazione alternativa, in modo che ogni famiglia, insieme all’ordinanza di sgombero, avesse anche la propria destinazione. Qui abbiamo assistito al caos totale, con famiglie sistemate sulle brandine e trattate anche male. Dunque la prima questione su cui tutti gli Enti pubblici coinvolti, Ater, Comune e Regione, devono fare chiarezza con la città è la ragione di tanto ritardo e tanta confusione. Poi uno sguardo in prospettiva – ha proseguito Antonelli -: noi riteniamo la trasparenza un requisito essenziale nella gestione dell’emergenza e non vorremmo si usassero due pesi e due misure, ma pretendiamo pari condizioni per tutti. E allora, in nome della trasparenza, avevamo invitato il sindaco Alessandrini a chiedere la convocazione del Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza per creare una task foce che, in qualche settimana, liberasse gli alloggi pubblici occupati abusivamente, la soluzione definitiva per le 84 famiglie sgomberate da via Lago di Borgiano, in attesa di alternative, è di assegnare loro gli alloggi liberati dopo lo sgombero degli abusivi, perché oggi è inaccettabile che chi ha sfondato un appartamento dorma su un letto senza averne titolo, e due anziani legittimi assegnatari debbano dormire su una brandina in via Valle Furci”. “Ci saremmo attesi un atteggiamento diverso dall’amministrazione comunale cui abbiamo garantito anche massima collaborazione politica dovendo affrontare un’emergenza sociale – ha aggiunto il capogruppo Testa -, ci aspettavamo che Comune, Ater e Regione chiarissero cos’era accaduto e cosa sarebbe avvenuto nelle ore successive. La verità è che l’Ater era a conoscenza dell’emergenza dal 14 giugno e ha avuto a disposizione tutto il tempo necessario per trovare sistemazioni alternative alle 84 famiglie evacuate, parliamo di persone con anziani, portatori di handicap, nuclei familiari in difficoltà economiche, soggetti che stanno scontando pene detentive ai domiciliari. Oggi il sindaco Alessandrini ha creato una situazione esplosiva e ancora una volta è emersa tutta la sua inadeguatezza e inattitudine a governare la città. Fra l’altro si è generato un effetto domino con gli altri alloggi, con gli inquilini delle altre palazzine che si interrogano sulle condizioni dei propri stabili, comunque fabbricati che hanno cinquanta, ottant’anni e che non hanno mai ricevuto manutenzione. E allora riteniamo sia importante in questo momento la nomina di un Commissario in grado di gestire l’emergenza e di capire qual è la dotazione economica e finanziaria straordinaria messa a disposizione, visto che per 1milione di euro per un inutile pontile sul mare si trova subito così come si trovano per le varie ‘marchette’ politiche pre-elettorali”. “Ed è questo il problema – ha proseguito il Capogruppo Sospiri -: dice il Governatore che sono stati stanziati 600mila euro per rimettere a posto 43 alloggi entro settembre. Noi speriamo che ciò avvenga e ovviamente a settembre saremo lì a controllare, ma perché dobbiamo trovarci nell’emergenza per reperire le risorse, come se nessuno sapesse prima di trovarci in emergenza abitativa con liste d’attesa lunghissime di gente che ha titolo a un alloggio popolare, ma non lo riceve. Nelle ultime tre finanziarie regionali abbiamo chiesto fondi per la manutenzione degli alloggi e per gli sfratti degli abusivi, e in tre anni abbiamo avuto tutto il tempo necessario per agire. In via Lago di Borgiano è chiaro che non ci tornerà nessuno perché parliamo di un problema strutturale, ma non è che la gente può restare a vita a Chieti al Villaggio Mediterraneo o negli alberghi, qui abbiamo il problema di mettere in sicurezza il patrimonio dell’Ater, perché non è che in via Rigopiano, via Basento, via Osento, via Nora la situazione sia migliore, anche se non abbiamo rischi crolli, ma comunque molti edifici non hanno agibilità. Per garantire agibilità occorrono fondi: per questo lunedì presenteremo in Regione la nostra proposta di Legge per dirottare parte dei fondi del Masterplan e spostarli nell’edilizia residenziale pubblica. Fra l’altro non comprendiamo perché per via Lago di Borgiano non debba essere riconosciuto lo stato di emergenza e quindi il diritto all’autonoma sistemazione, qual è la differenza tra immobili privati in area danneggiata dal sisma e immobile pubblico comunque danneggiato dalle scosse. E’ evidente che la Regione Abruzzo oggi stia abbandonando e voltando la faccia ad Alessandrini, ed è anche normale che ciò avvenga dopo tre anni di disastri. Ma ora dobbiamo gestire l’emergenza: i fondi del Masterplan devono andare sulle priorità, sulle emergenze, in questo caso gli alloggi popolari. Con i 600mila euro del Presidente D’Alfonso non ci facciamo nulla, dobbiamo avere i fondi per sfrattare gli abusivi. Noi chiederemo di spostare almeno 5 milioni di euro sul problema, magari li toglieremo alla seggiovia di Teramo che non è una priorità, o magari chiederemo parte dei 12milioni di euro destinati alle aree di risulta, un progetto che per ora non si farà. Intanto – hanno proseguito Sospiri e Antonelli – vale la pena ricordare che già nel 2002 il centro-destra aveva manifestato la necessità di intervenire sulle case del Ferro di Cavallo, e per questo avevamo predisposto il progetto del Contratto di Quartiere: con fondi statali avremmo demolito le vecchie palazzine fatiscenti, per costruirne di nuove. A impedirlo è stato il Pd con i vari Moreno Di Pietrantonio ed Enzo Del Vecchio, che fomentarono la popolazione dicendo che volevamo togliere loro le case. Ovviamente non era così e il Pd dopo quindici anni sta pagando lo scotto della propria strumentalizzazione politica”.