CARO PREZZI, ADOC ABRUZZO CHIEDE L’INTERVENTO DELLA REGIONE

La presidente Monica Di Cola: “Subito un Osservatorio regionale, non si può più attendere”

Adoc Abruzzo chiede risposte immediate e concrete in merito all’impennata dei prezzi che sta mettendo in difficoltà i bilanci economici delle famiglie abruzzesi, come quelle del resto d’Italia.

“In qualità di associazione dei consumatori – spiega Monica Di Cola, presidente Adoc Abruzzo – siamo molto preoccupati. Stiamo assistendo ad un aumento dei costi generalizzato che non riguarda solo i prodotti alimentari, il carrello della spesa per intenderci, ma anche altri settori come la salute, l’igiene e tanti altri. C’è stato un incremento dei costi, ad esempio, dei prodotti farmaceutici da banco, apparentemente non legati ai costi delle materie prime e dei rincari energetici, con cui si tende a giustificare tutto”.

“Fortissime sono anche le differenze territoriali – aggiunge la responsabile dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori -, diversificazioni importanti che non consentono facilmente di individuare le attività di speculazione e, nella confusione, queste ultime proliferano”. Importante è stata la decisione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, di avviare gli Osservatori regionali per il controllo e il monitoraggio dei prezzi. Una ipotesi già sostenuta dall’Adoc nazionale che, in virtù di una presenza capillare su tutto il territorio nazionale, ribadisce la volontà di collaborare con istituzioni e altre associazioni di tutela per la creazione di  questi osservatori, soprattutto nelle regioni che non ne hanno.  E l’Abruzzo è una di queste. “Come suggerito, ci piacerebbe che, a tutela di tutti i consumatori, nessuno escluso – dice Monica Di Cola – il governo regionale istituisse un osservatorio regionale sui prezzi, che non è mai esistito e che allo stesso tempo, a livello provinciale, ad esempio nelle prefetture, nascessero delle task force composte da Guardia di Finanza, Camere di Commercio, associazioni dei consumatori e commercianti che a livello locale possano vigilare sull’andamento dei costi dei prodotti”.  Solo in questo modo, secondo l’Adoc,  si possono stanare le anomalie e le speculazioni sui prezzi e soprattutto dare immediate risposte alle famiglie. “Sono investimenti necessari – conclude la presidente Adoc – che possono essere sostenuti da molti fondi ad hoc, utilizzabili per fare indagini di mercato, e che possono essere organizzati attraverso il coinvolgimento delle università e dei dottorati di ricerca: partendo dalla conoscenza della situazione si potranno poi fare successive scelte mirate e strutturate per gestire l ’emergenza economica e sociale”.

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