CHIETI – GLI SPELEOLOGI DELLO SPELEOCLUB TROVANO SOTTO PIAZZA SAN GIUSTINO DEGLI ANTICHI PALAZZI

Gli speleologi dello Speleoclub scendono sotto piazza San Giustino e trovano antichi palazzi. Con questa nuova scoperta, e nuova documentazione fotografica si arricchisce sempre di piu’ la documentazione su Chieti sotterranea.

Tra la fine del sec.I a.C. e l’inizio del sec.II d.C., Chieti raggiunse la sua massima espansione; il centro abitato si estendeva su una superficie che andava dalla Civitella a via Arniense. In base a valutazioni approssimative, la popolazione fu stimata tra le 30.000 e le 60.000 unità. E’ ovvio che un tale numero di abitanti avesse dei problemi per l’approvvigionamento idrico: a tale scopo, nel sottosuolo di Chieti, fu creato un sistema di cisterne ad archi intercomunicanti e collegate da un insieme di gallerie. Queste ultime, a loro volta, possedevano pozzi di areazione regolarmente dislocati lungo il percorso. Molti di questi cunicoli avevano la funzione di trasportare l’acqua alle cisterne di raccolta. Questi cunicoli erano a volta a botte e pareti in Opus Incertum. Mentre altri cunicoli con volta a cappuccina  e pareti in opus terraceum, permettevano di raccogliere le acque sia dalla falda idrica collinare che da stillicidi perenni lungo tutto il percorso. La raccolta dell’acqua derivava da quella piovana e anche dallo scioglimento della neve, nei mesi piu’ freddi. E’ interessante notare che le acque piovane, destinate al solo uso potabile, venivano filtrate mediante tappi in carbonato di calcio così da arricchirle di sali minerali, diventando in tal modo idonee alle necessità dell’organismo. Il sistema di cunicoli e cisterne romani è giunto sino ai nostri giorni in parte intatto, tanto da dare vita ad una sorta di “Chieti sotterranea”.

 

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