Cosa serve
per iniziare ad investire da casa? Quali sono gli strumenti fondamentali e le
accortezze cui badare onde evitare di restare scottati, da leggersi qui come
perdere i propri risparmi? Siamo nell’epoca del multimediale esasperato, della
tecnologia web che tocca ormai ogni sfera del vivere quotidiano; anche quella
degli investimenti.
Si parla da diversi anni di trading online, che è la traduzione esatta del
termine ‘investire in rete’. Anche l’Italia si è aperta a tale eventualità ed
oggi il mondo delle piattaforme multimediali è in grande fermento. Perché per
iniziare ad investire in rete occorre partire da qui, dalle piattaforme di
intermediazione online.
Le piattaforme di intermediazione online
Si chiamano
anche broker virtuali, definizione che ne descrive forse meglio l’essenza.
Grazie a questi intermediari virtuali oggi è possibile investire in rete in
totale autonomia, senza quindi dover passare per mezzo di un promotore
finanziario fisico, una banca, un consulente.
Se un tempo c’era il mito del ‘self made man’, questa attitudine ha sviluppato
la figura del’ self made trader’, investitore che si è fatto da solo e che
investe in totale autonomia. La figura del trader si sta diffondendo enormemente
al punto che non sono pochi coloro i quali cercano di vivere con tale attività.
Si parla ovviamente di un percorso non da tutti, anzi per la verità un qualcosa
che riguarda pochi intimi; vediamo cosa prevede questo percorso e come si diventa trader in rete.
Come diventare trader
Sempre alle
piattaforme si torna; il primo step è iscriversi ad un broker virtuale aprendo
un profilo personale e caricando poi la cifra che si desidera investire sul
mercati. Dalla propria piattaforma si possono quindi iniziare ad effettuare
movimenti, ordini , acquisti di asset di varia natura.
Fin qui la parte tecnica, legata al funzionamento della piattaforme. Dal punto
di visa della sostanza la domanda da porsi è: quanto si conosce la materia? Non
si diventa trader in 5 minuti, dall’oggi al domani: aprire un conto su una
delle tante piattaforme non è condizione sufficiente per potersi definire
trader.
I mercati sono comunque complessi e seguono logiche che bisogna governare a
monte: ed allora diventare trader implica conoscenza, non certo poca, della
materia. Le alternative sono avere tanta fortuna o avere tanto fiuto: ma in
entrambi i casi si deve pur sempre partire da una base tecnica di conoscenze
legate al mondo della finanza. Ecco allora che il quadro prende forma e si
comprende che quella del trader non è una professione che si improvvisa, seppur
la rete ne ha semplificato il contesto, ma un percorso da seguire con studio e
dedizione.