COMITATO VITTIME RIGOPIANO IN PREFETTURA PER URLARE “IO STO CON GIAMPAOLO MATRONE”

TRAGEDIA DI RIGOPIANO, MERCOLEDÌ  PRESIDIO  PACIFICO SOTTO LA PREFETTURA DI PESCARA AL GRIDO: “IO STO CON GIAMPAOLO MATRONE” 

 

E’ la risposta del Comitato Vittime alla lettera del Prefetto in Procura sulla visita del 18 ottobre per chiedere lumi alla funzionaria che ironizzò sull’allarme 

 

“Io sto con Giampaolo Matrone”. Con questo slogan nella mattinata di mercoledì 8 novembre 2017, a partire delle 10, il Comitato Vittime di Rigopiano, ma anche tanti cittadini comuni, torneranno sotto la Prefettura di Pescara, in piazza Italia, per esprimere tutta la loro vicinanza e solidarietà a Matrone che, dopo aver perso la moglie sotto le macerie dell’hotel insieme ad altre 28 persone ed essere rimasto invalido, è stato pure “segnalato” alla Procura dal Prefetto, Francesco Provolo.  

“CHIEDIAMO, INOLTRE, CHE UNA DELEGAZIONE ABBIA UN INCONTRO PACATO CON IL PREFETTO” hanno tuonato dall’associazione. 

“Com’è noto, l’iniziativa dell’alto funzionario, peraltro in procinto di essere trasferito a Roma dove andrà a dirigere l’Ufficio centrale ispettivo al dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, è stata assunta in seguito alla visita in Prefettura compiuta il 18 ottobre dal sopravvissuto, in occasione dei nove mesi dalla tragedia, con il solo intento di chiedere lumi sul suo operato alla “famosa” funzionaria che respinse in malo modo l’allarme telefonico di Quintino Marcella per l’albergo crollato, concludendo la telefonata con la frase tristemente nota “la mamma degli imbecilli è sempre incinta”. Il Prefetto però non ha gradito, lamentando la destabilizzazione di un ambiente già abbastanza sotto stress per la vicenda, come ha detto Provolo, e informando la magistratura, quasi a voler chiedere l’apertura di un procedimento” sostengono dal comitato.

“Un’azione che ha profondamente amareggiato Matrone, il quale, appresa la notizia, ha parlato di “atto vile che tradisce il nervosismo della Prefettura”, rilanciando anche oggi. “Mi sono limitato a chiedere spiegazioni e a domandare perché occupano ancora regolarmente il proprio posto di lavoro coloro che hanno o potrebbero avere responsabilità nella tragedia” spiega il superstite, alludendo anche al fatto che la funzionaria in questione è stata sottoposta ad un procedimento disciplinare.” 

 

“Non è accettabile – concludono – che un cittadino che si reca in un ufficio pubblico, e nel regolare orario di apertura, per chiedere delucidazioni venga quasi denunciato. SE COSÌ FOSSE, BISOGNEREBBE DENUNCIARE LA MAGGIOR PARTE DEI CITTADINI ITALIANI.”

About Redazione - Il Faro 24