“L’esercizio dell’arroganza messo oggi in piedi dal Segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio non salverà il Pd e tutto il centrosinistra dalla clamorosa débacle politica alle prossime amministrative del 2019. Un segretario sceso appena ieri dalla luna, evidentemente, Di Pietrantonio che enuncia opere mai realizzate dalla giunta Alessandrini: dalla bonifica del fiume, una cloaca dopo 4 anni e mezzo di governo Pd, alla presunta battaglia-fantasma contro gli scarichi abusivi, dai lavori per il nuovo depuratore, inesistenti, alla ‘politica sul turismo’ in una città che, grazie all’amministrazione Alessandrini, ha perso pure l’unico collegamento estivo marittimo esistente con la Croazia. La triste realtà è che la giunta Alessandrini sarà ricordata a Pescara come la peggiore amministrazione che la nostra città abbia avuto negli ultimi venti o trent’anni, tanto che, com’è facilmente ravvisabile dalle parole del Segretario cittadino Pd, Alessandrini non sarà il candidato sindaco riconfermato della coalizione di sinistra”. È il commento del Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini all’intervista rilasciata dal Segretario Pd Di Pietrantonio.
“Squadra che vince non si cambia e la volontà di andare alle primarie del Pd per trovare un nuovo candidato sindaco chiaramente ha un significato – ha detto il Coordinatore Cerolini -. Ricandidare Alessandrini significherebbe perdere senza neanche giocarsi la partita con il candidato del centrodestra e con quello del Movimento 5 Stelle, quindi il Pd sceglie di fingere di far decidere ai cittadini-elettori chi vorrebbero come sindaco, la solita farsa della partecipazione democratica, quando poi il candidato verrà individuato a tavolino giocando sui fragili equilibri di una coalizione pasticciata, tenuta insieme per 5 anni da scotch, colla e qualche pezza cucita qua e là. Ma furbamente il segretario Pd Di Pietrantonio si è ben guardato dall’autobuttarsi nella mischia delle primarie, pur avendone titoli ed esperienza, sa che dopo i 5 anni di Alessandrini, la partita è disperata, e ha bruciato un po’ di nomi, dall’attuale vicesindaco a ex parlamentari al nemico-amico Gianni Teodoro. A questo punto anche il centrodestra è curioso di scoprire chi vorrà accollarsi l’onere di tentare di raccogliere l’eredità di macerie e danni che il sindaco Alessandrini si appresta a lasciare: Pescara è la città dei 30milioni di litri di liquami sversati in mare nel luglio 2015 senza che il sindaco, a conoscenza della problematica come ha lui stesso ammesso, avvisasse i suoi cittadini; è la città delle ordinanze fantasma; dell’ordinaria manutenzione scomparsa dal territorio; dei parchi invivibili; delle strade dissestate; dei 200 bambini finiti in ospedale per problemi nelle mense scolastiche comunali, sulle quali il Comune ha un evidente dovere di vigilanza e controllo. Pescara è la città degli scarichi abusivi, che sono appena costati un’indagine proprio al sindaco Alessandrini; di un eliporto chiuso da oltre un anno su cui il sindaco non ha detto una parola; è la città dei concertini-spot in cui in quattro anni e mezzo non è stata fatta alcuna politica di turismo nazionale o internazionale. Pescara è la città in cui si pagano le tasse al massimo perché un sindaco ha deciso di chiedere lo stato di predissesto, una bufala enorme utile solo a dotare la sua amministrazione di un tesoretto da sperperare per cinque anni per le festicciole di piazza. E che il predissesto non ci sia lo dimostrano i fiumi di euro buttati per finanziare festival letterari o rockettari privati, concerti di una notte, notti bianche che non si realizzano per la pioggia, ma pure si pagano per far cantare un artista davanti a cinque persone. Pescara – ha ancora detto Cerolini – è la città in cui per venti volte almeno dal 2014 a oggi sono state annunciate con squilli di tromba le riqualificazioni delle aree di risulta, la riapertura del Teatro Michetti, il completamento della Città della Musica, con titoloni sui giornali, sempre uguali, per opere mai realizzate e sembra che nessuno se ne accorga. Pescara è oggi una città messa alla berlina, un giorno sì e l’altro pure, sui Tg satirici nazionali per problematiche che il Pd non è stato in grado in cinque anni né di affrontare né di risolvere, anzi molti problemi li ha creati, come il mercatino etnico sotto il rilevato ferroviario che, semmai realizzato, costituirà una bomba sociale per la città, peraltro a due passi da attività regolari che stanno chiudendo perché in quattro anni e mezzo il Pd di Di Pietrantonio e Alessandrini ha pensato che per risollevare le sorti del commercio fosse necessario riaprire al traffico corso Vittorio Emanuele, e non investire risorse pubbliche. C’ha provato il Segretario Di Pietrantonio a gettare un po’ di fumo negli occhi dei pescaresi – ha concluso il Coordinatore Cerolini -, ma, purtroppo per lui, la pacchia è finita e le chiacchiere stanno a zero: i non-fatti e i danni dell’amministrazione Alessandrini saranno il biglietto da visita del suo partito alle prossime amministrative”.