Un interessante studio italiano sembra smentire la certezza cinese della nascita del primo focolaio di Coronavirus a metà gennaio nella città di Wuhan. Secondo questo studio, il Covid-19 sarebbe comparso tra metà ottobre e metà novembre. Di conseguenza, la Cina se ne sarebbe accorta con grave ritardo non prendendo quindi, di fatto, tutte le misure precauzionali per evitare l’esplosione dell’epidemia e la sua espansione. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Medical Virology: a condurla è stata l’equipe di Gianguglielmo Zehender, Alessia Lai e Massimo Galli del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università di Milano e il Centro di Ricerca Coordinata Episomi. Nello specifico si tratta di un’indagine epidemiologico-molecolare, svolta cioè sulle variazioni del genoma virale e quindi sulla filogenesi del virus stesso e non sul numero dei casi osservati. L’analisi di 52 genomi virali completi ha consentito di datare l’origine e la ricostruzione della diffusione del virus nei primi mesi del contagio in Cina.