Camminare con i propri figli minorenni è consentito: non occorre “inventarsi” un’altra attività per poter legittimamente portare fuori casa i bambini ormai stanchi per il lockdown prolungato imposto dall’emergenza coronavirus. Ma non si può uscire con tutta la famiglia e bisogna comunque restare vicino casa. Lo ha chiarito una circolare dei 31 marzo, che riguarda anche l’accompagnamento di anziani e inabili.La circolare è stata firmata dal capo di gabinetto del ministro dell’Interno.
Finora l’argomento era rimasto sotto traccia rispetto ad altre questioni legate alle attività all’aperto. Come se le esigenze dei runner o degli animali domestici fossero in primo piano rispetto a quelle dei bambini. Ora, fra i chiarimenti del 31 marzo, viene affrontato esplicitamente anche questo tema.
Viene spiegato che il passeggiare con i propri figli si può considerare un’attività motoria all’aperto e per questo è consentito. Ma a quattro condizioni:
– che i figli siano minorenni:
– che sia presente un solo genitore;
– che si deve rimanere «in prossimità della propria abitazione»;
– che si rispetti il divieto generale di assembramento e si mantenga come sempre «la distanza di sicurezzaminima di un metro da ogni altra persona».
Resta vietato andare in parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici, perché non sono consentite attività sportive (come lo jogging, che non viene considerato come una semplice attività motoria), ricreative o ludiche.
Queste disposizioni valgono anche a chi si occupa di assistere anziani e inabili. Perché – spiega la circolare – si tratta di spostamenti riconducibili «a motivazioni di necessità o salute».Tutto questo va poi incrociato con eventuali ordinanze locali in contraddizione.